domenica 29 dicembre 2013

ANNO FRANCO 2013

Highlights James Franco Italia: il 2013 è stato un anno ricco di appuntamenti, vissuti sul campo e raccontati sulle pagine del blog. Si è partiti a febbraio con il Festival di Berlino e la recensione della mostra "Gay Town"; ci siamo ritrovati a giugno, a Londra, per portarvi dentro "Psycho Nacirema"; vi abbiamo accompagnato durante i giorni veneziani per la prima di "Child of God", e proprio a Venezia abbiamo avuto un nuovo incontro col "nostro", ma soprattutto con Scott Haze che ci ha riconosciuti e ringraziati per il lavoro che facciamo ogni giorno. Vi abbiamo parlato di "The Animals" e fatto conoscere meglio Tiziana Lo Porto, traduttrice di "In stato di ebbrezza", che ci ha concesso una splendida intervista. Tutto questo alimentato grazie al vostro continuo entusiasmo e supporto. Grazie!



James Franco e il Cinema: "Spring Breakers" arriva nelle sale e il suo impatto mediatico è tsunamico. Potete odiarlo, amarlo alla follia, ma sicuramente non ignorarlo. Alien diventa l'alter ego gangsta di James Franco, con vita propria anche al di fuori del film: tutti lo citano, tutti d'accordo nel considerarlo uno dei personaggi più riusciti e influenti dell'anno. Per James, un ruolo che vale un'intera carriera.
Vedi anche: "Child of God", "This Is The End" e "Il Grande e Potente Oz"



James Franco e l'arte: "Psycho Nacirema" apre a Londra il 6 giugno. E' la maturazione del James Franco artista, un'idea forte, un lavoro complesso che si muove su più media, mescolando realtà e finzione, ossessioni e nevrosi materializzate su un set che ricrea le inquietanti atmosfere del "Bates Motel" di Alfred Hitchcock.
Vedi anche: "Gay Town"



James Franco e la scrittura: numerosi articoli per l'Huffington Post e Vice (tutti tradotti sulle nostre pagine), prefazioni per le riedizioni di "The Wizard of Oz" e "Demian", ma soprattutto il ritorno in libreria con l'uscita del primo romanzo "Actor Anonymous", ironica riflessione sull'attore e le sue maschere pubbliche e private.
Vedi anche: "A California Childhood"



James Franco e la televisione: Interviste nei principali talk americani, un ruolo come guest-star nella serie "The Mindy Project", una trasmissione (d'arte) tutta sua, ma la consacrazione passa attraverso lo sberleffo dello show di culto "Roast", dove James viene ironicamente messo alla berlina da un gruppo di amici e comici. Uno dei momenti più divertenti e imperdibili dell'anno.
Vedi anche: "Iconoclasts – James Franco & Marina Abramovic"



James Franco, la star: a marzo arriva la stella sulla celebre "Walk of Fame". James ringrazia circondato dalla famiglia e con la voce rotta dalla commozione. E' il suo sogno americano, quello dell'adolescente ribelle e inadeguato di Palo Alto che ha trovato la sua strada nel mondo.
Vedi anche: "Grand Marshal al NASCAR Daytona 500"



La cover dell'anno: COMPLEX (giugno/luglio 2013). Seth Rogen e James Franco sono la coppia dell'anno. Insieme in "This Is The End" e con un secondo film in cantiere celebrano la loro amicizia sul set crusoeiano della rivista Complex.
Vedi anche: "Icon Spagna, novembre 2013"



Il photoshoot dell'anno: abbiamo un debole per gli scatti che mettono in luce lo spirito istrionico di James, ma come dire di no all'eleganza del servizio fotografico di Dove Shore per Harper's Bazaar Giappone?
Vedi anche: "Dazed & Confused di Josh Olins"

L'intervista dell'anno: MEWWW!! MEWWW!!! MEWW!! Siamo diventati pazzi? No, è solo l'intervista dei gatti Uni e Chloe in occasione dell'uscita di "Actor Anonymous". Potete recuperarla QUI.
Vedi anche: "Charlie Rose, an hour with James Franco"

Weirdo moment: da intelletuale a freak, il James Franco che non si prende sul serio e gioca con la sua immagine ci piace anche quando non smettiamo più di strabuzzare gli occhi. Il weirdo moment per eccellenza è l'esilarante intervista tra due felci con Zach Galifianakis. Ve la riproponiamo qui sotto.
Vedi anche: "Bound 3, con Seth Rogen"



La frase dell'anno: "...Grazie, ricorderò questo momento per sempre. Grazie infinite.." —James sulla Walk of Fame, 07/03/2013.

Dicono di lui: "James, sei un ragazzo strano, e la cosa mi piace, perché tu hai avuto tutte le occasioni per diventare uno ordinario, ma non lo sei mai stato." —Andy Sandberg, Roast of James Franco, 25/08/2013

Aspettando il 2014: tanti i film in uscita come attore, "Third Person", "Good People" e il wendersiano "Every Thing Will Be Fine" solo per citarne alcuni, e altrettanti come regista. L'attesa è alta soprattutto per "Bukowski" e "L'urlo e il furore", ma con l'uscita in sala di "Child of God", già accolto con entusiasmo al Festival di Venezia, ci auguriamo che il 2014 possa consacrare definitivamente James come autore.

martedì 24 dicembre 2013

Through the Mind's Eye of Colleen Atwood



Abbiamo scoperto una chicca che viene dall'inizio di quest'anno, ormai giunto al termine. E' un video realizzato dal fotografo Jeff Vespa per l'associazione benefica Art of Elysium, con cui James Franco collabora da anni, in cui diversi attori, tra cui lo stesso Franco, Abigail Spencer, Bella Heathcote e David Arquette interpretano famosi personaggi cinematografici degli ultimi anni, indossando i loro celebri e inconfondibili abiti creati dalla pluripremiata costumista Colleen Atwood. Memorabili sono quelli da lei realizzati per i film di Tim Burton. E infatti, James Franco indossa proprio i costumi che furono di Johnny Depp in Sweeney Todd: Il Diabolico Barbiere di Fleet Street. Date un'occhiata al video cliccando qui.

James Franco by Steve Schofield

Nuovo photoshoot per James Franco, fotografato da Steve Schofield per l'ultimo numero del Sunday Times.



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lunedì 23 dicembre 2013

James Franco in un nuovo spot Ford



E' l'evento sportivo più atteso dagli americani, ma anche dai pubblicitari che lanciano i nuovi commercial delle loro marche durante la diretta della partita, contando su una platea televisiva enorme: è il Super Bowl. L'edizione 2014 vedrà protagonista anche James Franco (e una tigre), testimonial di uno nuovo spot Ford che verrà mandato in onda proprio durante la finale della National Football League.



Lo scopriamo grazie ad alcune foto del making of postate da James su instagram, accompagnate da didascalie inequivocabili. Non rimane che attendere il prossimo 2 febbraio per scoprire di cosa si tratta.

domenica 22 dicembre 2013

"Song of Myself": Why Walt Whitman Was the Original Kanye West



di James Franco

L'era dei social media è l'era dell'autopromozione. Abbiamo tutti i nostri piccoli avatar, le nostre piccole fotografie e i nostri piccoli messaggi che inviamo nell'universo elettronico e per i quali speriamo di ottenere il maggior numero di "mi piace". Anche Walt Whitman si autopromuoveva, era un performer, un manager di se stesso.

"Esisto come sono e tanto mi basta", dice Whitman nella versione del 1855 di "Canto di Me Stesso" (Song of Myself)
Se se nessun altro al mondo ne fosse a conoscenza, sarei contento,
e se tutti ne fossero a conoscenza, sarei contento.
("Song of Myself", 46)
Tale sentimento è tipico di Whitman nella prima edizione di Foglie D'Erba, ma questa apparente rinuncia ad un investimento nella fama non è del tutto reale. I fatti dimostrano che a Whitman interessava enormemente che i lettori lo conoscessero. Dopo la pubblicazione iniziale di Foglie d'Erba, stampata in 800 copie, scrisse almeno tre recensioni anonime, sia positive sia negative, ma tutte pubblicizzavano la sua opera con il più ardito dei linguaggi. La seguente citazione, tratta da un articolo che scrisse per il United States Review nel 1855, intitolato "Walt Whitman e le sue Poesie" mostra un'altra visione che Whitman aveva di se stesso:
Chi è quindi questo sconosciuto insolente? Chi è costui che loda se stesso come se gli altri non ne fossero in grado e che si è presentato senza invieto tra gli scrittori, a stabilire cose che erano già state stabilite e a rivoluzionare di fatto la civiltà moderna? [...] Sei arrivato all'improvviso Walt Whitman! Con le tue opinioni, i tuoi comportamenti, i tuoi costumi, i tuoi libri, i tuoi scopi e le tue occupazioni nella vita, le tue compagnie, le tue poesie." ("Walt Whitman and his Poems," Whitman)
Le lodi nelle recensioni sono mitigate, ma Whitman si avvicina ad una celebrazione di se stesso come il più grande poeta mai vissuto,
"Il suo scopo nella vita è il più ampio nella filosofia. Egli è il vero spirituale. Egli non riconosce annichilimento né morte né perdita di identità. Egli è il più grande amante e conoscitore del genere umano mai esistito in letteratura." ("Walt Whitman and his Poems", Whitman)
Citare l'autopromozione di Whitman non significa formulare un giudizio alle sue intenzioni, il desiderio di vendere libri era quasi tutto ciò che aveva. Quel che è interessante è come il suo alter ego sviluppatosi nelle poesie di Foglie d'Erba è lo stesso impiegato nell'autopromozione e durante la promozione del libro al di fuori delle poesie. L'edizione di Foglie d'Erba del 1855 e le autorecensioni creano un fulcro testuale che spesso provoca la sovrapposizione dello stile al contenuto, ma che è evidentemente creato e diffuso per motivi ben differenti: il libro, per un appagamento artistico e le recensioni, per vendere i libri. Ma questi progetti distinti risultano complessi, a causa delle loro analogie: la poesia di Whitman è in gran parte focalizzata sul definire la sua persona e promuovere la sua opera, mentre le recensioni sono stranamente poetiche, al punto da poter essere scambiate con dei passi del suo poema. La confusione si arricchisce ulteriormente se guardiamo i diversi contesti in cui viene presentato un materiale simile. I contesti diversi colorano l'essenza contenutistica e, allo stesso tempo, pongono sullo stesso livello quegli ambiti differenti, così la poesia diventa promozione e la promozione diventa poesia.

James Franco nel book-trailer di Gary Shteyngart



E' sempre più frequente pubblicizzare l'uscita di libri con dei veri e propri trailer originali e innovativi, in cui figurano attori, registi, scrittori e persone provenienti dai più disparati ambiti.

James Franco ha, di recente, partecipato al divertente trailer del libro "Little Failure", autobiografia del celebre scrittore satirico americano Gary Shteyngart (autore, tra gli altri, di Il manuale del debuttante russo e di Storia d'amore vera e superstriste).

Nel trailer i due interpretano una tenera coppia sposata e discutono attorno al loro tavolo, in accapatoio rosa, del fatto che anche Franco ha un libro in uscita, intitolato "An Erotic Journey", una contro-autobiografia sul suo compagno e sulla loro vita di coppia, che, però, sembra avere molto più successo di quello (reale) del partner meno famoso. Persino Johnathan Franzen (che ha un simpatico cameo nel trailer, insieme a Rashida Jones, David Ebershoff, Alex Karpovsky e Sloane Crosley), è più interessato al libro di Franco che a quello di Shteyngart e la cosa lo turba alquanto. "Little Failure" è edito da Random House ed è già disponibile su Amazon. Ecco il trailer.

venerdì 13 dicembre 2013

"Romeo et Juliet" per la nuova campagna 7FAM



7 For All Mankind e l'agenzia creativa Lipman hanno collaborato nuovamente con James Franco per la progettazione di un'altra campagna pubblicitaria multimediale. James ha diretto e fotografato la campagna, costituita di 10-15 pezzi d'arte di grande formato e una sequenza di 5-7 film in stop motion che verranno presentati in alcune gallerie sparse in tutto il mondo.

La campagna autunno/inverno 2013, lanciata ufficialmente a settembre durante la fashion week di New York, si ispira a uno dei drammi più iconici di William Shakespeare, "Romeo e Giulietta", ed esplora i temi chiave della lealtà, del destino e il caso –e il prezzo più alto da pagare per la passione.

"Il bello di questa campagna per 7 For All Mankind è che ha coinvolto tutti questi aspetti del cinema, questo mondo che io conoscevo grazie al mio altro lavoro", dice Franco. "Ma c'è stata un nuovo tipo di libertà perché abbiamo creato questi film per uno scopo diverso... così abbiamo potuto rompere un sacco di regole. Ho sentito un grande senso di libertà creativa."

Ecco il video di "Romeo et Juliet".


James Franco in "The Fixer" di Ian Olds

James Franco e Ian Olds al Tribeca Film Festival 2012

Nuovo progetto in vista per James Franco. Apprendiamo da The Wrap che è partita la pre-produzione di "The Fixer", un film drammatico indipendente che lo vedrà protagonista. La regia sarà di Ian Olds, già collaboratore di Franco (insieme hanno diretto "Francophrenia") e autore di un documentario (per cui ha vinto il premio Best New Documentary Filmmaker al Tribeca Film Festival del 2009) intitolato "Fixer: The Taking of Ajmal Naqshbandi", da cui sarà tratto il film in questione.

La storia è quella di Osman, un giornalista afghano esiliato dalla sua patria devastata dalla guerra e inviato in una comunità bohemiènne del Nord della California, dove deve svolgere un lavoro non qualificato in un registro della polizia. Quando prova ad occuparsi di un'indagine sui criminali locali alla maniera afghana, viene inghiottito nei bassifondi di questa piccola cittàun'ombra della benestante California settentrionale, in cui regnano sesso casuale, amicizie superficiali e forme di violenza poco familiari.

Franco interpreterà un personaggio instabile, che si rivelerà fondamentale per il percorso di Osman.

Le riprese partiranno nell'area di San Francisco a luglio 2014, quindi dopo le repliche di "Of Mice and Men" che vedranno James Franco impegnato a Broadway da marzo a giugno.

A produrre, Vince Jolivette della Rabbit Bandini Production e Caroline von Kuhn della ACE.

martedì 10 dicembre 2013

James Franco vince il premio come "Miglior attore non protagonista" ai LA Film Critics Awards



Sembra stia andando a buon fine la campagna lanciata dalla A24 Films che chiedeva agli addetti ai lavori di considerare la performance di James Franco in Spring Breakers come candidabile nel corso della prossima stagione dei premi. Un'iniziativa tra il serio e il faceto, già a partire dallo slogan della campagna, pronunciato dallo stesso Alien che recitava: "Consider This S**t!"

Invece, inaspettatamente, i critici hanno accolto l'appello e le prime nomination stanno iniziando a fioccare. James Franco è stato nominato "Miglior Attore Non Protagonista" per la sua notevolissima performance del film ormai culto di Harmony Korine dalla Washington Area Film Critics Association e dalla Detroit Film Critics Society. Per uno scarto minimo di voti non ha vinto il premio dei critici di New York, ma ha portato a casa il prestigioso Los Angeles Film Critics Circle Award (in ex-aequo con il grande protagonista di questa stagione cinematografica, l'attore di Dallas Buyers Club, Jared Leto).

Le scelte delle associazioni dei critici, in genere, prefigurano quelle che saranno le nomination delle più importanti
e più glamourcerimonie di premiazione che avranno luogo tra gennaio e febbraio, dai Golden Globe agli Oscar. A questo punto siamo curiosi di sapere se James Franco sarà, a sorpresa, protagonista della Award Season 2014.

domenica 8 dicembre 2013

VIDEO: Il Q&A con Judd Apatow all'Aero Theatre



Dei numerosi appuntamenti col pubblico per la promozione di Actor Anonymous, questo è sicuramente il più interessante: Judd Apatow intervista James Franco all'Aereo Theatre di Los Angeles. L'incontro risale al 20 ottobre e possiamo finalmente vederlo in versione integrale e in alta qualità. Non perdetelo!

James Franco: Dazed Visionaires

Vi riproponiamo i video usciti sul sito Dazed per la serie Visionaries. James Franco presenta il suo lavoro come regista, artista, mentore e direttore della fotografia.

#1. Dream (corto diretto da James Franco)


#2. Each Moment Is The Universe (corto diretto da Bruce Thierry Cheung)


#3. Disappearing Days (di Bruce Thierry Cheung; James Franco direttore della fotografia)

#4. The Animals Pain (art film diretto da James Franco)


#5. In Search Of Tennessee (con James Franco, Laurel Nakadate e Ryan McNamara)


#6. Celebrity (diretto da Ryan McNamara; curato da James Franco)

James Franco su The Guide

The Guide, l'inserto settimanale del Guardian, dedica la copertina a James Franco in occasione dell'uscita in dvd (il 9/12) di Interior. Leather Bar. Potete leggere QUI l'intervista contenuta nel numero.

sabato 7 dicembre 2013

Tradimento felino sul set di "The Interview"



I am a cat man, raised by cats. I never had a dog, don't know how to walk them, or play, or give them love, or clean up their shit [...] (estratto da Animals, "Strongest Of The Litter" James Franco, 2012)

Perdonate il gioco, ma fa davvero uno strano effetto vedere il gattaro James alle prese con un cane! Si tratta di Wolfie, co-protagonista insieme a lui e Seth Rogen di The Interview, le cui riprese continuano sul set di Vancouver.

Universalizing Art: 'The Disaster Artist' and 'The Room'



di James Franco

The Disaster Artist è un libro sui retroscena di un film del 2003 intitolato The Room, a cui è stato attribuito il glorioso status di film culto, ma che è, allo stesso tempo, considerato uno dei film peggiori di sempre; il regista/sceneggiatore/attore protagonista, Tom Wiseau è stato definito l'Orson Welles dei registi scarsi. Il libro è scritto da uno degli attori del film, Greg Sestero e dal giornalista Tom Bissel, che parlò di The Room in un articolo per Harper's nel 2011, e fornisce un resoconto dall'interno su com'è stato realizzato un film così strano e stranamente affascinante.

Il libro sembra una combinazione di due sceneggiature di Paul Thomas Anderson: Boogie Nights, per la centralità di un gruppo di outsider ottimisti che tentano la via dell'arte con un progetto che sfida ogni pretesa artistica e The Master, per la bizzarra relazione tra un mentore e un discepolo. Altri riferimenti che mi vengono in mente, cinematografici, perché è un libro sul cinema e sull'industria del cinema, sono Sunset Boulevard e il suo lodevole modo di usare Hollywood come veicolo per parlare del confine sfocato tra realtà e interpretazione e Il Talento di Mr. Ripley, film di Anthony Minghella (tratto dal libro di Patricia Highsmith), per come Tom Ripley si trasforma, o prova a farlo, allo scopo di infiltrarsi in una società dalla quale sarebbe altrimenti escluso. Poiché questo libro, The Disaster Movie, parla di un brutto film e poiché è facile prendere in giro Tommy Wiseau, lo si potrebbe interpretare come un resoconto di tutte le cose pazzesche successe sul set fatto semplicemente per riderci su. Invece il libro è sia un grande ritratto di giovani speranzosi che arrivano a Los Angeles per perseguire le loro ambizioni sia un ancora più grande esame di quello che vuol dire essere una persona creativa con un sogno e provare a realizzarlo un po' per guadagnare, un po' per essere parte di un gruppo sociale e un po' per fare arte. La struttura del romanzo, alternando il punto di vista nei capitoli, durante il percorso di lavorazione del film The Room e raccontando il rapporto tra Greg e Tommy al loro arrivo a Los Angeles, crea un'energia fluida che dà dinamismo all'intreccio narrativo e universalizza ciò di cui parla, facendo del resoconto molto di più di un semplice susseguirsi di eventi.

James Franco è l'uomo dell'anno per GQ Korea



Nuova cover per James Franco, scelto da GQ Korea come uomo dell'anno nel numero di dicembre. Lo scatto di Nick Wilson è lo stesso già usato per l'edizione UK di ottobre. Ad accompagnare l'uscita, due scatti inediti dallo stesso photoshoot.



James Franco presenta "The Magic Tower"



Dopo Collage, lo spettacolo multimediale diretto per la Tisch, e Birdshit presentato lo scorso aprile al MoMaPS1, James torna al teatro performativo come supervisore (insieme a Deborah LaVine) di The Magic Tower. Lo spettacolo, creato e diretto dai suoi studenti alla Calarts, consiste in un tributo a Tennessee Williams in un unico atto dove si alternano recitazione, video proiezioni e danza. I 20 attori e i 10 registi coinvolti, esplorano il significato profondo dell'opera di Williams, attraverso molteplici forme espressive e medium. Il debutto è fissato per il prossimo 13 dicembre al Butler Building 3 della Calarts.


martedì 3 dicembre 2013

How to Structure Your Life: A Review of Corey Feldman's Biography, 'Coreyography'



di James Franco

Penso di poter imparare molto dall'autobiografia di Corey Feldman, Coreography. Feldman era un bambino prodigio negli anni '80, spinto a recitare dai suoi genitori. Sua madre era un'ex coniglietta di uno dei locali di Playboy e suo padre provava a fare il musicista. Quando Corey cominciò ad apparire in una pubblicità dopo l'altra a soli tre anni, era lui a mantenere la famiglia; di lì derivarono una serie di ingiuste responsabilità sulle spalle del giovane Corey, le quali distorsero le sue prospettive su quello che era il suo posto nel mondo e sul suo rapporto con lo show business; dev'essere dura liberarsi di quel "sentirsi importante". Corey, come tutti gli attori bambini, lavorava in un ambiente professionale pieno di adulti e costruito per gli adulti—interpretava dei bambini, ma di fatto, svolgeva una professione che richiede una forza e una visione delle cose propria degli adulti che lavoravano con lui.

Corey era quello che guadagnava di più in famiglia, quindi la pressione affinché continuasse a lavorare era straordinariamente—e violentemente—alta: veniva picchiato con cinte e bastoni se non andava bene a scuola (perché un brutto voto avrebbe compromesso il permesso di non frequentare le lezioni per andare a lavorare), se mangiava troppo (sua madre era ossessionata dal peso) o se non otteneva una parte o aveva problemi sul set. Da bambino, Corey ha recitato in alcuni dei più importanti film degli anni '80, da Stand By Me a The Goonies a Ragazzi Perduti (il primo progetto su vampiri che vivono ai giorni nostri—decenni prima di Twilight). Ed era anche parte del fenomeno pop "I due Corey", insieme a Corey Haim, un caro amico di Michael Jackson. Corey era al centro dei più popolari progetti ed eventi mediatici dell'epoca con adolescenti protagonisti. Facendo un excursus della sua storia, mi ha aperto una porta sul dietro le quinte di molti progetti che hanno formato la mia generazione.

Corey viveva in segreto un'altra folle vita che alla fine influenzò quella pubblica: nel libro rivela che dopo le violenze dell'infanzia, subì ripetutamente abusi sessuali da un impiegato, dovette emanciparsi dai suoi genitori ancora minorenne e diventò dipendente dall'uso di cocaina. Il modo in cui sono strutturate e trasmesse le informazioni nel libro crea una storia carica di tensione che svela un aspetto, se vogliamo, inesplorato del pazzo mondo di Hollywood: il pazzo mondo della giovane Hollywood.

mercoledì 27 novembre 2013

Bound 3: James Franco e Seth Rogen parodizzano il video di Kany West



Passare il tempo nelle pause sul set non è un problema se ti chiami James Franco o Seth Rogen. Attualmente al lavoro sul film "The Interview", i due si sono divertiti a ricreare fotogramma per fotogramma il video s-cult "Bound 2" di Kanye West, dove il cantante amoreggia con la compagna Kim Kardashian, tra corse in moto e kitchissimi fondali in green screen. Chi interpreta chi? Scopritelo nel video qui sotto.


martedì 26 novembre 2013

City of Angels: James Franco

Non perdete l'intervento integrale di James Franco per il video "City of Angels" dei Thirty Seconds To Mars.

James Franco da Conan O'Brien



Ospite da Conan per promuovere Homefront, James parla della reazione davanti ai fan che si tatuano la sua faccia sulla pelle e di un sosia europeo che si spaccia per lui alle feste (QUI).


Homefront: la premiere a Las Vegas



Las Vegas, 20 novembre —il cast di Homefront partecipa alla prima mondiale del film tenutasi al Planet Hollywood Resort and Casino. Il film debutterà delle sale USA il il 27 novembre.

James Franco al roundtable di Variety



West Hollywood, 20 novembre —James Franco partecipa alla tavola rotonda "Variety Awards Studio", con alcuni tra gli attori che si sono distinti nelle stagione passata, da Colin Farrell a Chris Cooper, da Geoffry Rush a John Goodman. In attesa del video, ecco alcune immagini dell'incontro (QUI).

James Franco ospite da Ellen Degeneres



Intervistato da Ellen in occasione dell'uscita nelle sale americane di Homefront, James presenta anche un esclusivo cat-calendar. Di cosa si tratta? Non perdete il video della puntata cliccando QUI (dal minuto 15:12)

Homefront: Press Conference e Photo Call



Beverly Hills, 18 novembre James Franco partecipa alla conferenza stampa ufficiale di Homefront tenutasi al Four Seasons Hotel. Ecco le immagini.

Qui gallery completa >>

lunedì 25 novembre 2013

Richard Prince, Roland Barthes, & Remythologizing the Myth of the Cowboy



di James Franco

Richard Prince fu notato dal mondo dell'arte negli anni '80, quando si appropriò dell'immagine dell'uomo protagonista delle pubblicità della Marlboro per inserirlo nelle sue fotografie. Quando cominciò a prendere in prestito queste immagini, lavorava al Time-Life e si occupava degli spazi pubblicitari. "Alla fine della giornata, ciò che mi restava erano le immagini pubblicitarie. Diventarono, così, il mio campo d'azione." Rifotografava quelle pubblicità e poi ritagliava il testo e quasi tutti i riferimenti alle sigarette. Alla fine una delle sue immagini dei Cowboy diventò la prima fotografia a essere venduta per più di un milione di dollari. Nel 2007 ha ristabilito il record, vendendo all'asta una foto, "Untitled (Cowboy)", per 3.401.000 dollari.

L'uso di Richard dell'uomo della Marlboro è un esempio unico e particolare perché rovescia il senso comune dell'approprazione artistica. Laddove la pubblicità solitamente assimila una gamma di riferimenti culturali, dall'arte colta all'umorismo più basso, solo a partire da Warhol gli artisti hanno iniziato a rivolgersi alla pubblicità e ad appropriarsene a loro volta. L'opera di Richard è un esempio estremo di questa appropriazione e quindi un punto centrale per lo studio della ri-mitizzazione di un mito da parte del mondo dell'arte—materia notoriamente scandagliata da Roland Barthes, nella sua serie di saggi sulla cultura pop come mito dei giorni nostri, raccolta in Mythologies. Richard ha espresso il suo disprezzo nei confronti dell'analisi barthiana della sua opera— l'idea per la quale quella che egli chiamava "appropriazione" non fosse che semplice "furto". Questa, però, appare un’istanza piuttosto semplificativa usata come difesa contro una critica e non un'alta pretesa intellettuale. Non che Barthes non dovesse dedicarsi alla sua opera; piuttosto, quello di Richard è un attacco preventivo ad una critica che avrebbe potuto molto bene categorizzare la sua opera.

giovedì 14 novembre 2013

Made To Measure: il making of dello spot Gucci



Gli spot pubblicitari dei profumi somigliano sempre più a dei piccoli film. In pochissimi minuti o secondi, raccontano una storia, si avvalgono della presenza di attori celebri e di registi affermati.

Da quando Frida Giannini ha preso in mano la maison Gucci, grandi cineasti hanno diretto le pubblicità dei loro profumi, da David Lynch a Frank Miller a Nicholas Winding Refn, il quale ha firmato lo spot della fragranza femminile Première, con protagonista Blake Lively e, più recentemente, quella maschile, Made To Measure, il cui testimonial è James Franco. Vi abbiamo già mostrato il bellissimo spot integrale e ora vi presentiamo il backstage.

Refn e Franco raccontano la loro idea di fragranza maschile e la straordinaria importanza del senso dell'olfatto; la stretta connessione tra un odore e un ricordo e come un particolare profumo sia un tratto distintivo di ogni individuo. Per la pubblicità di Gucci Made To Measure, l'eclettico regista di "Drive" ha pensato ad un'efficace metafora: cos'è un profumo? E' un liquido in una bottiglia, niente di più che acqua, ma se si apre la boccetta, sprigiona una una fragranza che lo distingue, che mette in moto particolari fantasie. Allo stesso modo, il protagonista dello spot, quando è al chiuso, costretto a restare fermo in un posto è come semplice acqua in una bottiglia, ma quando esce, viaggia e gira il mondo, diventa fragranza, movimento.


James Franco su Dazed & Confused di dicembre

James Franco è il volto del numero di dicembre di Dazed & Confused, che lo sceglie anche come primo artista per inaugurare la serie "Visionaries". Dal 18 novembre, sul sito della rivista (QUI), verranno lanciati settimanalmente i video di più di 50 autori, inclusi Bjork, Apichatpong Weerasethakul e Kim Jones. L'autore del servizio fotografico è Josh Olins, mentre nel video diretto da James vedremo una battaglia di vernice all'interno di un museo.

domenica 10 novembre 2013

Le T-shirt di James Franco per Colette



Dopo la mostra "The Animals" esposta nell'esclusivo exhibition space dello store in rue Saint-Honoré a Parigi, continua la collaborazione tra Colette e James Franco. L'attore ha curato infatti una nuova linea di magliette—intitolata "Lindsay Lohan"—vendute in esclusiva presso lo STORE COLETTE online. Lo stile che caratterizza la linea è l'ormai inconfondibile marchio di fabbrica di James: immagini base—qui, primi piani di sosia di Lindsay Lohan e Francorimaneggiate e "violentate" da scarabocchi, scritte e collage che innescano nuove suggestioni.

Fassy B. Heats Up 'Twelve Years a Slave'



di James Franco

Twelve Years a Slave è un racconto vero, scritto nel 1853 da un uomo chiamato Solomon Northup, un nero libero di New York, acclamato violinista e che aveva svolto varie professioni, ma che fu portato via dalla sua casa e dalla sua famiglia con il pretesto di suonare il violino in un circo—in realtà fu rapito e venduto come schiavo. Il libro non fu ben accolto alla sua pubblicazione nel 1853; alcuni non lo ritennero veritiero, il che era falso. Nella metà del XX secolo, la giovane Dott.ssa Sue Eakin investì nel racconto e passò la sua vita a perorare la causa del libro. Nel 2013 è stato tratto un film, diretto dal video-artista Steve McQueen.

Il libro e il film presentano numerosi dettagli sugli orrori della schiavitù, vissuti da Northup sulla sua pelle; li metteva per iscritto così come accadevano, quasi in un catalogo nello spirito di De Sade: un catalogo degli orrori. E' per questa fascinazione per l'orribile che il libro del XIX secolo e il film appena uscito ci attraggono così tanto? Ho quasi paura a scriverlo, ma perché ci attraggono così tanto? Certo, sono entrambi fatti benissimo: il libro per la sua rappresentazione del tempo e dello spazio—è una vera immersione nel passato, sebbene in un passato sgradevole; il film è girato stupendamente in Louisiana (fate attenzione alla casa che appare anche in Homefront con Jason Statham). Northup scrisse il libro per dare una testimonianza delle mostruosità che stava vivendo in prima persona e nell'augurio disperato che la schiavitù venisse abolita. Twelve Years fu pubblicato prima della Guerra Civile. Alla fine del libro, Northup dice che non criticherà la schiavitù; il resoconto della sua esperienza è il suo testamento a partire dal quale i lettori potranno giudicare. Ma quando è stato pubblicato, è andato malissimo, quindi a cosa è servito in realtà? In più, Northup provò a denunciare i suoi rapitori, ma perse la causa.

sabato 9 novembre 2013

Charlie Rose: un'ora con James Franco

Autore delle interviste più complete e interessanti degli ultimi anni, Charlie Rose incontra ancora una volta James Franco per discutere della sua carriere e del nuovo romanzo "Actor Anonymous". Ecco la puntata.

James Franco in 'PLAYTIME' di Isaac Julien



Dal 7 novembre al 14 dicembre, La Metro Pictures di New York espone "PLAYTIME", l'ultima video installazione di Isaac Julien. L'opera si inserisce nel corrente dibattito sulla relazione tra il capitale, il mondo dell'arte e l'individuo. L'esibizione comprende tre lunghi film installazione, PLAYTIME; un'installazione in due grandi schermi piatti, KAPITAL; un film a schermo singolo, PLAYTIME (Auctioneer); e sei lavori fotografici.

Diviso in tre capitoli, PLAYTIME è ambientato in tre città definite dalla loro relazione col capitale: Londra, una città trasformata dalla deregolamentazione delle banche; Reykjavik, con una crisi economica iniziata nel 2008; e Dubai, uno dei più fiorenti mercati finanziari dell'Oriente. Seguendo cinque personaggi identificati solo come Il Collezionista, Il Domestico, L'Artista, Il Banditore d'Asta e Il Giornalista, PLAYTIME si domanda come questi diversi personaggi sono legati al capitale e come sono coinvolti nell'attuale crisi economica mondiale. Tutti i personaggi di PLAYTIME sono basati su persone reali che Julien ha intervistato e studiato approfonditamente. Il risultato è una linea sottile tra documentario e finzione che mescola il dialogo interpretato da attori con frammenti delle interviste stesse.

In KAPITAL, Julien and David Harvey, autore del libro "The Enigma of Capital," intervistano teorici, critici e curatori della Hayward Gallery di Londra. Il film si apre chiedendosi come possiamo rappresentare il moderno capitale. Man mano che la conversazione va avanti, diventa chiaro che il problema di figurare una nozione così astratta è direttamente connessa ad altre domande: quali similitudini e differenze ci sono tra il capitale di oggi e quello descritto da Marx? Come il capitale si collega al mercato dell'Arte e quale effetto ha sui tentativi dell'Arte di descrivere il capitale e i suoi aspetti? La tecnica di Julien del montaggio parallelo si sviluppa in KAPITAL nell'uso di due schermi che equiparano il processo di indagine teorica, portando artista, teorico, pubblico, accademico e studente su un piano orizzontale, ma in costante mutamento. 

James Franco partecipa al progetto nella sezione PLAYTIME.

venerdì 8 novembre 2013

ICON Spagna: il photoshoot completo

Uno splendido ed elegante photoshoot, quello di Kurt Iswarienko per ICON Spagna di novembre. Scopritelo subito dopo il salto insieme al video backstage.



Revelation in ‘Mystic River’



di James Franco

Parliamo un po' di Dennis Lehane. L'autore di Boston di 48 anni è il maestro della narrativa dei segreti repressi. La rivelazione di questi segreti spesso coincide con la scoperta dei fatti che si nascondono dietro alle trame degli omicidi nelle sue storie. In libri come Un Drink Prima di Uccidere, Shutter Island e Mystic River, il mistero dell'assassinio è il momento della storia, mentre il trauma represso del personaggio pian piano emerge in superficie.

In Mystic River, il mio libro preferito di Dennis Lehane, e nel seguente adattamento cinematografico, la rivelazione del trauma passato è strettamente collegata alla scoperta del killer della figlia di Jimmy Marcum. Le dinamiche tra i tre protagonisti maschili—Jimmy, Dave e Sean—vengono costruite già dall'inizio della storia.

Nel prologo, Jimmy e Sean assistono al rapimento di Dave da parte di due giovani molestatori. Alla fine Dave riesce a scappare ma, evidentemente, porterà sempre con sé, da adulto, il trauma di quell’evento, sebbene represso.

A fondamento dell'intreccio, due atti violenti: nel prologo, il rapimento di un Dave adolescente da parte di due giovani travestiti da poliziotti e, in apertura alla sezione principale del romanzo, l’assassinio della figlia di Jimmy. Questi eventi forgiano le caratteristiche dei tre protagonisti in tutto il loro percorso di crescita.

lunedì 4 novembre 2013

James Franco su ICON Spagna di novembre

James Franco è il protagonista del primo numero dell'edizione spagnola di ICON, in edicola da giovedi 7 novembre, allegato al quotidiano El Pais.


domenica 3 novembre 2013

Spring Break: A Fever Dream



di James Franco

E' la fine, e vi dico perché: perché non ci sarà un altro film o un altro personaggio più importante per questi tempi di Spring Breakers e del suo protagonista Alien. Come mi ha detto l'amico di Harmony Korine, Werner Herzog, durante la telefonata delle telefonate—ero in North Carolina, in un piccolo ristorante messicano chiamato Cocula, che frequento durante le pause pranzo del corso del mio Master al Warren Wilson College. Guardavo i campi sporchi al di là della strada fuori dalla finestra, i cui vetri hanno una mappa del Messico in lastra satinataquando mi ha detto che la mia performance in quel film fa sembrare il De Niro di Taxi Driver un bambino dell'asilo, e che Spring Breakers è il film più importante del decennio. Immaginatelo mentre parla con quell'inconfondibile accento tedesco: "Tra trecento anni, qvando le persone vorranno guardare indietro a qvesti tempi, non guarderanno il discorso di inaugurazione di Obama, vedranno Spring Breakers".

Alien non è nemmeno merito mio. E' di Harmony. Come dice lui, Alien è un gangster mistico. Un clown, un killer, un amante: è lo spirito del tempo. Riff Raff si vuole prendere il merito per questa creazione, ma la sua è una semplificazione. E' come se Neal Cassady rivendicasse il Dean Moriarty di Jack Kerouac, il che comunque non è un grande paragone, perché Kerouac ha palesemente e letteralmente scritto di Neal. Alien è un sovversivo invece. E' un gangster che succhia pistole automatiche come fosse Linda Lovelace. E' il guru del suo tempo. E' quello che tutti noi diventeremmo se avessimo ogni dannata cosa che desideriamo e poi prendessimo piacere nella realizzazione che in realtà non sapremmo cosa farcene. E a quel punto ce lo inventeremmo uno scopo. "Venite da me, piccole mie, venite da me… Non lo abbiamo creato noi questo mostro sensibile, lo avete creato tutti voi. Guardate tutta la sua roba, è per questo che lavorate."

'Yosemite' e 'Memoria': le ultime novità sui film ispirati ai racconti brevi di James Franco

Ricorderete sicuramente la campagna indiegogo per la raccolta fondi da destinare alla produzione di tre film ispirati a Palo Alto e altri racconti brevi di James Franco: "Yosemite", "Memoria" e "Killing Animals."

Il primo progetto a concretizzarsi è Yosemite, le cui riprese sono partire il 29 ottobre a Palo Alto, California. Ambientato nell'inverno del 1985 e basato sui racconti "Yosemite," "Peter Parker" e "Grand Illusion," Yosemite racconta l'avventura di tre amici delle elementari la cui tranquilla quotidianità è minacciata da un leone di montagna che getta nello scompiglio l'intera comunità. Chris, Joe e Shrimp si uniranno per dare la caccia all'animale. Diretto da Gabrielle Demeester (una delle registe del film "Tar") Yosemite ambisce a creare una potente e nostalgica storia di formazione in una Palo Alto incontaminata eppure nel pieno di un importante cambiamento tecnologico e sociale. Le riprese del film possono essere seguite grazie ad un aggiornatissimo account twitter (QUI)



Grazie a thewrap, apprendiamo invece che Memoria è entrato ufficialmente in produzione. Il film, che sarà diretto da  Nina Ljeti e Vladimir de Fontenay (anche sceneggiatori) è ispirato ai racconti "Memoria", "Ivan" e "The Deer" e racconta la storia di Ivan Cohen, un adolescente antisociale che vive alla periferia di Palo Alto, tra amici autodistruttivi e una famiglia (madre+patrigno) assente. L'unica via di fuga per Ivan è il ricordo idealizzato del padre, un militare russo, che lo ha abbandonato prima che nascesse. Ad interpretare Ivan Cohen sarà Sam Dillon, già nel cast di "Palo Alto" di Gia Coppola. Ancora non si conosce la data del primo ciak.

In entrambi i lavori ci sarà un piccolo ruolo per James Franco, che con la sua Rabbit Bandini è anche produttore esecutivo dei film.

James Franco al LACMA 2013 Art + Film Gala



Ieri sera Gucci ha presentato al Los Angeles County Museum of Art's (LACMA) la terza edizione dell'evento annuale Art + Film Gala in onore del regista Martin Scorsese e dell'artista David Hockney. Tra le numerose star presenti Amy Adams, Kate Hudson, Drew Barrymore, Jeremy Renner, Robert Downey Jr., Leonardo Di Caprio e il nostro James Franco, volto Gucci per eccellenza, che ha percorso il red carpet con Frida Giannini. Ecco alcune foto della serata.

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(All photos ar courtesy of Jason Merritt/Getty Images North America)