martedì 30 aprile 2013

Some More Books: Part 4



Caro D___,

Un paio di settimane fa sono andato alla fiera del libro al Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles, e in uno dei tanti stand in cui si vendevano libri d'arte ho trovato un libro di David Robbins sulla commedia nell'arte, chiamato Concrete Comedy: An Alternative History of Twentieth-Century Comedy. L'ho aperto immediatamente perché tratta di molte tematiche di cui mi interesso, che confluiscono nel punto in cui arte, consumismo e intrattenimento si intersecano. Robbins è un artista e un critico che si occupa di commedia come suo proprio medium e ne ha sviluppato una personale teoria, che la vede come una pratica artistica che chiama commedia concreta. E' una commedia di comportamento, realtà, performance e concetto. La propone in contrapposizione alla tradizionale commedia dell'avanspettacolo, delle gag e delle situazioni comiche. Robbins si interessa alle commedie che indagano sul mondo reale, che traggono il loro potere e significato da questa connessione. Uno dei suoi principali esempi relativi a questo approccio è Andy Kaufman, un uomo che lavorava con il mondo fittizio della televisione, ma anche con delle trovate meno chiaramente decifrabilli che risiedevano da qualche parte tra la performance e la realtà, con delle vere interazioni con il pubblico, il quale si trovava a non avere più il ruolo di passivo recettore dell'informazione. Nella fattispecie, nel suo spettacolo di wrestling, Andy era il cattivo; lottava solo con donne, insultandole sessualmente con cognizione di causa, perché l'insulto portava le donne ad un pieno, rabbioso coinvolgimento in quello che stava facendo. Robbins attribuisce molto del successo di Kaufman al freddo e distaccato umorismo che Andy utilizzava ogni volta. Il modo in cui Robbins parla dei metodi di Andy in questo libro rende il soggetto doppiamente interessante, perché mostra essenzialmente come funziona un certo tipo di commedia. Si potrebbe pensare che questo non sia il modo più divertente o creativo di fare commedia. Sascha Baron Cohen si prende gioco di questa analisi in Borat, ma qui l'intenzione non è far ridere, è concettualizzare un nuovo tipo di commedia. Facendo questo, Robbins è uno scrittore davvero convincente, perché fa un ritratto di un personaggio alle prese con un concetto molto complesso, che altrimenti non sarebbe compreso.

Tutti i progetti di Kaufman dipendevano da questo atteggiamento impassibile; non si interrompeva mai per dire, "ehy, io sono un comico e sto solo scherzando." Interpretava dei ruoli su e giù dal palcoscenico, il che lo portava a confondersi con il suo altro io-performatore, che a sua volta, lo esponeva a critiche particolarmente aspre. Lui stesso era considerato uno stronzo sessista, non solo i suoi personaggi. Suppongo che Andy volesse proprio questo, anche se sapeva di costruire una performance che avrebbe coinvolto il pubblico in un modo molto diretto -- gli si sarebbe rivolto direttamente con insulti alle donne o alla gente del Sud -- allo scopo di fare di sé il cattivo della situazione. Ma non il personaggio, Andy diventava il cattivo perché non diceva mai che la performance intera era costruita. Questo è un modo per rendere tutto ciò che un artista fa parte integrante della performance. Stephen Colbert, che usa la sua persona pubblica per il suo lavoro, scrive anche dei libri nei panni di quella persona, così attraverso la scrittura viene fuori quell'arrogante, stupido imbecille di destra che è il suo personaggio. E' così che lavorava Andy, e ci vuole coraggio per continuare a mettere su spettacoli del genere quando critici e pubblico dichiaratamente lo odiano.

Robbins ha un ruolo importante e diverso in questa situazione. Scrive dopo che Andy ha fatto tutte le sue performance -- la sua stessa vita era la sua performance -- e ne spiega il vero senso. Non che Andy ne avesse bisogno o volesse spiegarla, ma Robbins redime Andy, svelando il piano dietro quegli spettacoli e le profonde motivazioni concettuali a sostegno di quelle strane perfomance. In effetti Robbins è il nostro ambasciatore del mondo di Andy; va dietro le quinte e ci permette di vedere l'artista dietro la performance. Ci fa vedere come riuscire a ridere insieme a Andy. Il film di Milos Forman ha fatto tanto per il suo lavoro, ma essendo un film, non poteva elaborare un'analisi intricata delle intenzioni di Kaufman. Con la forma del libro, Robbins è in grado di presentare un ritratto in movimento, un'argomentazione convincente e un'analisi profonda del lavoro di Andy. Credo che se ci fosse un modo per fare entrambe le cose (la performance e la spiegazione) contemporaneamente o dalla stessa persona, sarebbe di una forza incredibile -- se Andy avesse potuto scrivere del suo lavoro dopo averlo concluso. Ma immagino che non sollevare il velo sia stato uno dei fattori principali ad aver dato quella forza al lavoro di Andy e se lo avesse spiegato, sarebbe stato necessario farlo con una certa distanza. Come disse John Cage, non analizzare il tuo lavoro mentre lo stai facendo; sono processi diversi.

Autore; James Franco
Traduzione: Chiara Fasano per JAMES FRANCO ITALIA

Nessun commento:

Posta un commento