mercoledì 27 novembre 2013

Bound 3: James Franco e Seth Rogen parodizzano il video di Kany West



Passare il tempo nelle pause sul set non è un problema se ti chiami James Franco o Seth Rogen. Attualmente al lavoro sul film "The Interview", i due si sono divertiti a ricreare fotogramma per fotogramma il video s-cult "Bound 2" di Kanye West, dove il cantante amoreggia con la compagna Kim Kardashian, tra corse in moto e kitchissimi fondali in green screen. Chi interpreta chi? Scopritelo nel video qui sotto.


martedì 26 novembre 2013

City of Angels: James Franco

Non perdete l'intervento integrale di James Franco per il video "City of Angels" dei Thirty Seconds To Mars.

James Franco da Conan O'Brien



Ospite da Conan per promuovere Homefront, James parla della reazione davanti ai fan che si tatuano la sua faccia sulla pelle e di un sosia europeo che si spaccia per lui alle feste (QUI).


Homefront: la premiere a Las Vegas



Las Vegas, 20 novembre —il cast di Homefront partecipa alla prima mondiale del film tenutasi al Planet Hollywood Resort and Casino. Il film debutterà delle sale USA il il 27 novembre.

James Franco al roundtable di Variety



West Hollywood, 20 novembre —James Franco partecipa alla tavola rotonda "Variety Awards Studio", con alcuni tra gli attori che si sono distinti nelle stagione passata, da Colin Farrell a Chris Cooper, da Geoffry Rush a John Goodman. In attesa del video, ecco alcune immagini dell'incontro (QUI).

James Franco ospite da Ellen Degeneres



Intervistato da Ellen in occasione dell'uscita nelle sale americane di Homefront, James presenta anche un esclusivo cat-calendar. Di cosa si tratta? Non perdete il video della puntata cliccando QUI (dal minuto 15:12)

Homefront: Press Conference e Photo Call



Beverly Hills, 18 novembre James Franco partecipa alla conferenza stampa ufficiale di Homefront tenutasi al Four Seasons Hotel. Ecco le immagini.

Qui gallery completa >>

lunedì 25 novembre 2013

Richard Prince, Roland Barthes, & Remythologizing the Myth of the Cowboy



di James Franco

Richard Prince fu notato dal mondo dell'arte negli anni '80, quando si appropriò dell'immagine dell'uomo protagonista delle pubblicità della Marlboro per inserirlo nelle sue fotografie. Quando cominciò a prendere in prestito queste immagini, lavorava al Time-Life e si occupava degli spazi pubblicitari. "Alla fine della giornata, ciò che mi restava erano le immagini pubblicitarie. Diventarono, così, il mio campo d'azione." Rifotografava quelle pubblicità e poi ritagliava il testo e quasi tutti i riferimenti alle sigarette. Alla fine una delle sue immagini dei Cowboy diventò la prima fotografia a essere venduta per più di un milione di dollari. Nel 2007 ha ristabilito il record, vendendo all'asta una foto, "Untitled (Cowboy)", per 3.401.000 dollari.

L'uso di Richard dell'uomo della Marlboro è un esempio unico e particolare perché rovescia il senso comune dell'approprazione artistica. Laddove la pubblicità solitamente assimila una gamma di riferimenti culturali, dall'arte colta all'umorismo più basso, solo a partire da Warhol gli artisti hanno iniziato a rivolgersi alla pubblicità e ad appropriarsene a loro volta. L'opera di Richard è un esempio estremo di questa appropriazione e quindi un punto centrale per lo studio della ri-mitizzazione di un mito da parte del mondo dell'arte—materia notoriamente scandagliata da Roland Barthes, nella sua serie di saggi sulla cultura pop come mito dei giorni nostri, raccolta in Mythologies. Richard ha espresso il suo disprezzo nei confronti dell'analisi barthiana della sua opera— l'idea per la quale quella che egli chiamava "appropriazione" non fosse che semplice "furto". Questa, però, appare un’istanza piuttosto semplificativa usata come difesa contro una critica e non un'alta pretesa intellettuale. Non che Barthes non dovesse dedicarsi alla sua opera; piuttosto, quello di Richard è un attacco preventivo ad una critica che avrebbe potuto molto bene categorizzare la sua opera.

giovedì 14 novembre 2013

Made To Measure: il making of dello spot Gucci



Gli spot pubblicitari dei profumi somigliano sempre più a dei piccoli film. In pochissimi minuti o secondi, raccontano una storia, si avvalgono della presenza di attori celebri e di registi affermati.

Da quando Frida Giannini ha preso in mano la maison Gucci, grandi cineasti hanno diretto le pubblicità dei loro profumi, da David Lynch a Frank Miller a Nicholas Winding Refn, il quale ha firmato lo spot della fragranza femminile Première, con protagonista Blake Lively e, più recentemente, quella maschile, Made To Measure, il cui testimonial è James Franco. Vi abbiamo già mostrato il bellissimo spot integrale e ora vi presentiamo il backstage.

Refn e Franco raccontano la loro idea di fragranza maschile e la straordinaria importanza del senso dell'olfatto; la stretta connessione tra un odore e un ricordo e come un particolare profumo sia un tratto distintivo di ogni individuo. Per la pubblicità di Gucci Made To Measure, l'eclettico regista di "Drive" ha pensato ad un'efficace metafora: cos'è un profumo? E' un liquido in una bottiglia, niente di più che acqua, ma se si apre la boccetta, sprigiona una una fragranza che lo distingue, che mette in moto particolari fantasie. Allo stesso modo, il protagonista dello spot, quando è al chiuso, costretto a restare fermo in un posto è come semplice acqua in una bottiglia, ma quando esce, viaggia e gira il mondo, diventa fragranza, movimento.


James Franco su Dazed & Confused di dicembre

James Franco è il volto del numero di dicembre di Dazed & Confused, che lo sceglie anche come primo artista per inaugurare la serie "Visionaries". Dal 18 novembre, sul sito della rivista (QUI), verranno lanciati settimanalmente i video di più di 50 autori, inclusi Bjork, Apichatpong Weerasethakul e Kim Jones. L'autore del servizio fotografico è Josh Olins, mentre nel video diretto da James vedremo una battaglia di vernice all'interno di un museo.

domenica 10 novembre 2013

Le T-shirt di James Franco per Colette



Dopo la mostra "The Animals" esposta nell'esclusivo exhibition space dello store in rue Saint-Honoré a Parigi, continua la collaborazione tra Colette e James Franco. L'attore ha curato infatti una nuova linea di magliette—intitolata "Lindsay Lohan"—vendute in esclusiva presso lo STORE COLETTE online. Lo stile che caratterizza la linea è l'ormai inconfondibile marchio di fabbrica di James: immagini base—qui, primi piani di sosia di Lindsay Lohan e Francorimaneggiate e "violentate" da scarabocchi, scritte e collage che innescano nuove suggestioni.

Fassy B. Heats Up 'Twelve Years a Slave'



di James Franco

Twelve Years a Slave è un racconto vero, scritto nel 1853 da un uomo chiamato Solomon Northup, un nero libero di New York, acclamato violinista e che aveva svolto varie professioni, ma che fu portato via dalla sua casa e dalla sua famiglia con il pretesto di suonare il violino in un circo—in realtà fu rapito e venduto come schiavo. Il libro non fu ben accolto alla sua pubblicazione nel 1853; alcuni non lo ritennero veritiero, il che era falso. Nella metà del XX secolo, la giovane Dott.ssa Sue Eakin investì nel racconto e passò la sua vita a perorare la causa del libro. Nel 2013 è stato tratto un film, diretto dal video-artista Steve McQueen.

Il libro e il film presentano numerosi dettagli sugli orrori della schiavitù, vissuti da Northup sulla sua pelle; li metteva per iscritto così come accadevano, quasi in un catalogo nello spirito di De Sade: un catalogo degli orrori. E' per questa fascinazione per l'orribile che il libro del XIX secolo e il film appena uscito ci attraggono così tanto? Ho quasi paura a scriverlo, ma perché ci attraggono così tanto? Certo, sono entrambi fatti benissimo: il libro per la sua rappresentazione del tempo e dello spazio—è una vera immersione nel passato, sebbene in un passato sgradevole; il film è girato stupendamente in Louisiana (fate attenzione alla casa che appare anche in Homefront con Jason Statham). Northup scrisse il libro per dare una testimonianza delle mostruosità che stava vivendo in prima persona e nell'augurio disperato che la schiavitù venisse abolita. Twelve Years fu pubblicato prima della Guerra Civile. Alla fine del libro, Northup dice che non criticherà la schiavitù; il resoconto della sua esperienza è il suo testamento a partire dal quale i lettori potranno giudicare. Ma quando è stato pubblicato, è andato malissimo, quindi a cosa è servito in realtà? In più, Northup provò a denunciare i suoi rapitori, ma perse la causa.

sabato 9 novembre 2013

Charlie Rose: un'ora con James Franco

Autore delle interviste più complete e interessanti degli ultimi anni, Charlie Rose incontra ancora una volta James Franco per discutere della sua carriere e del nuovo romanzo "Actor Anonymous". Ecco la puntata.

James Franco in 'PLAYTIME' di Isaac Julien



Dal 7 novembre al 14 dicembre, La Metro Pictures di New York espone "PLAYTIME", l'ultima video installazione di Isaac Julien. L'opera si inserisce nel corrente dibattito sulla relazione tra il capitale, il mondo dell'arte e l'individuo. L'esibizione comprende tre lunghi film installazione, PLAYTIME; un'installazione in due grandi schermi piatti, KAPITAL; un film a schermo singolo, PLAYTIME (Auctioneer); e sei lavori fotografici.

Diviso in tre capitoli, PLAYTIME è ambientato in tre città definite dalla loro relazione col capitale: Londra, una città trasformata dalla deregolamentazione delle banche; Reykjavik, con una crisi economica iniziata nel 2008; e Dubai, uno dei più fiorenti mercati finanziari dell'Oriente. Seguendo cinque personaggi identificati solo come Il Collezionista, Il Domestico, L'Artista, Il Banditore d'Asta e Il Giornalista, PLAYTIME si domanda come questi diversi personaggi sono legati al capitale e come sono coinvolti nell'attuale crisi economica mondiale. Tutti i personaggi di PLAYTIME sono basati su persone reali che Julien ha intervistato e studiato approfonditamente. Il risultato è una linea sottile tra documentario e finzione che mescola il dialogo interpretato da attori con frammenti delle interviste stesse.

In KAPITAL, Julien and David Harvey, autore del libro "The Enigma of Capital," intervistano teorici, critici e curatori della Hayward Gallery di Londra. Il film si apre chiedendosi come possiamo rappresentare il moderno capitale. Man mano che la conversazione va avanti, diventa chiaro che il problema di figurare una nozione così astratta è direttamente connessa ad altre domande: quali similitudini e differenze ci sono tra il capitale di oggi e quello descritto da Marx? Come il capitale si collega al mercato dell'Arte e quale effetto ha sui tentativi dell'Arte di descrivere il capitale e i suoi aspetti? La tecnica di Julien del montaggio parallelo si sviluppa in KAPITAL nell'uso di due schermi che equiparano il processo di indagine teorica, portando artista, teorico, pubblico, accademico e studente su un piano orizzontale, ma in costante mutamento. 

James Franco partecipa al progetto nella sezione PLAYTIME.

venerdì 8 novembre 2013

ICON Spagna: il photoshoot completo

Uno splendido ed elegante photoshoot, quello di Kurt Iswarienko per ICON Spagna di novembre. Scopritelo subito dopo il salto insieme al video backstage.



Revelation in ‘Mystic River’



di James Franco

Parliamo un po' di Dennis Lehane. L'autore di Boston di 48 anni è il maestro della narrativa dei segreti repressi. La rivelazione di questi segreti spesso coincide con la scoperta dei fatti che si nascondono dietro alle trame degli omicidi nelle sue storie. In libri come Un Drink Prima di Uccidere, Shutter Island e Mystic River, il mistero dell'assassinio è il momento della storia, mentre il trauma represso del personaggio pian piano emerge in superficie.

In Mystic River, il mio libro preferito di Dennis Lehane, e nel seguente adattamento cinematografico, la rivelazione del trauma passato è strettamente collegata alla scoperta del killer della figlia di Jimmy Marcum. Le dinamiche tra i tre protagonisti maschili—Jimmy, Dave e Sean—vengono costruite già dall'inizio della storia.

Nel prologo, Jimmy e Sean assistono al rapimento di Dave da parte di due giovani molestatori. Alla fine Dave riesce a scappare ma, evidentemente, porterà sempre con sé, da adulto, il trauma di quell’evento, sebbene represso.

A fondamento dell'intreccio, due atti violenti: nel prologo, il rapimento di un Dave adolescente da parte di due giovani travestiti da poliziotti e, in apertura alla sezione principale del romanzo, l’assassinio della figlia di Jimmy. Questi eventi forgiano le caratteristiche dei tre protagonisti in tutto il loro percorso di crescita.

lunedì 4 novembre 2013

James Franco su ICON Spagna di novembre

James Franco è il protagonista del primo numero dell'edizione spagnola di ICON, in edicola da giovedi 7 novembre, allegato al quotidiano El Pais.


domenica 3 novembre 2013

Spring Break: A Fever Dream



di James Franco

E' la fine, e vi dico perché: perché non ci sarà un altro film o un altro personaggio più importante per questi tempi di Spring Breakers e del suo protagonista Alien. Come mi ha detto l'amico di Harmony Korine, Werner Herzog, durante la telefonata delle telefonate—ero in North Carolina, in un piccolo ristorante messicano chiamato Cocula, che frequento durante le pause pranzo del corso del mio Master al Warren Wilson College. Guardavo i campi sporchi al di là della strada fuori dalla finestra, i cui vetri hanno una mappa del Messico in lastra satinataquando mi ha detto che la mia performance in quel film fa sembrare il De Niro di Taxi Driver un bambino dell'asilo, e che Spring Breakers è il film più importante del decennio. Immaginatelo mentre parla con quell'inconfondibile accento tedesco: "Tra trecento anni, qvando le persone vorranno guardare indietro a qvesti tempi, non guarderanno il discorso di inaugurazione di Obama, vedranno Spring Breakers".

Alien non è nemmeno merito mio. E' di Harmony. Come dice lui, Alien è un gangster mistico. Un clown, un killer, un amante: è lo spirito del tempo. Riff Raff si vuole prendere il merito per questa creazione, ma la sua è una semplificazione. E' come se Neal Cassady rivendicasse il Dean Moriarty di Jack Kerouac, il che comunque non è un grande paragone, perché Kerouac ha palesemente e letteralmente scritto di Neal. Alien è un sovversivo invece. E' un gangster che succhia pistole automatiche come fosse Linda Lovelace. E' il guru del suo tempo. E' quello che tutti noi diventeremmo se avessimo ogni dannata cosa che desideriamo e poi prendessimo piacere nella realizzazione che in realtà non sapremmo cosa farcene. E a quel punto ce lo inventeremmo uno scopo. "Venite da me, piccole mie, venite da me… Non lo abbiamo creato noi questo mostro sensibile, lo avete creato tutti voi. Guardate tutta la sua roba, è per questo che lavorate."

'Yosemite' e 'Memoria': le ultime novità sui film ispirati ai racconti brevi di James Franco

Ricorderete sicuramente la campagna indiegogo per la raccolta fondi da destinare alla produzione di tre film ispirati a Palo Alto e altri racconti brevi di James Franco: "Yosemite", "Memoria" e "Killing Animals."

Il primo progetto a concretizzarsi è Yosemite, le cui riprese sono partire il 29 ottobre a Palo Alto, California. Ambientato nell'inverno del 1985 e basato sui racconti "Yosemite," "Peter Parker" e "Grand Illusion," Yosemite racconta l'avventura di tre amici delle elementari la cui tranquilla quotidianità è minacciata da un leone di montagna che getta nello scompiglio l'intera comunità. Chris, Joe e Shrimp si uniranno per dare la caccia all'animale. Diretto da Gabrielle Demeester (una delle registe del film "Tar") Yosemite ambisce a creare una potente e nostalgica storia di formazione in una Palo Alto incontaminata eppure nel pieno di un importante cambiamento tecnologico e sociale. Le riprese del film possono essere seguite grazie ad un aggiornatissimo account twitter (QUI)



Grazie a thewrap, apprendiamo invece che Memoria è entrato ufficialmente in produzione. Il film, che sarà diretto da  Nina Ljeti e Vladimir de Fontenay (anche sceneggiatori) è ispirato ai racconti "Memoria", "Ivan" e "The Deer" e racconta la storia di Ivan Cohen, un adolescente antisociale che vive alla periferia di Palo Alto, tra amici autodistruttivi e una famiglia (madre+patrigno) assente. L'unica via di fuga per Ivan è il ricordo idealizzato del padre, un militare russo, che lo ha abbandonato prima che nascesse. Ad interpretare Ivan Cohen sarà Sam Dillon, già nel cast di "Palo Alto" di Gia Coppola. Ancora non si conosce la data del primo ciak.

In entrambi i lavori ci sarà un piccolo ruolo per James Franco, che con la sua Rabbit Bandini è anche produttore esecutivo dei film.

James Franco al LACMA 2013 Art + Film Gala



Ieri sera Gucci ha presentato al Los Angeles County Museum of Art's (LACMA) la terza edizione dell'evento annuale Art + Film Gala in onore del regista Martin Scorsese e dell'artista David Hockney. Tra le numerose star presenti Amy Adams, Kate Hudson, Drew Barrymore, Jeremy Renner, Robert Downey Jr., Leonardo Di Caprio e il nostro James Franco, volto Gucci per eccellenza, che ha percorso il red carpet con Frida Giannini. Ecco alcune foto della serata.

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(All photos ar courtesy of Jason Merritt/Getty Images North America)

sabato 2 novembre 2013

The Lone Survivor Be



by Alien

Ma che c'avranno mai questi film dove sta una sola persona in isolamento che deve sopravvivere? Ce ne sono un sacco in giro, tipo—almeno tra quelli contemporanei che vale la pena di nominareCastaway con Tommy Hanks. Parla di lui che sta su un'isola con Wilson, la sua palla, che tratta come un essere umano e pure noi in effetti crediamo che Wilson è un personaggio, al punto che siamo pure tristi quando Wilson muore—anche se lo stronzo non muore per davvero, perché è un cazzo di pallone da palla a volo.

E' come dice quel tizio, Scott McCloud, in How Comics Work, che noi, da essere umani facciamo somigliare a noi tutte le cose: le nuvole, i fiori, gli animali, le pietre, gli omini disegnati… i palloni da pallavolo! Cioè, basta che vediamo un paio di occhi o una bocca e subito quella merda ha una personalità. Ma in quel film, Hanks aveva un'isola intera, praticamente lo spazio infinito del guscio della noce di Amleto in confronto agli ultimi fottutissimi film che sono stati fatti: 127 Ore (il figlio di puttana è incastrato in un canyon, con la mano incastrata in una roccia! Cioè, l'isola di Hanks sembra enooooorme così); poi un film con Ryan Reynolds, chiuso in una cassa o qualcosa del genere che prova a parlare a telefono (ma non l'ho visto io); Vita di Pi (bloccato su una zattera. Sì, stava una tigre, ma forse era immaginaria—poi ne parliamo dopo); Gravity (la tizia è da sola, in un grande scenario spettacolare—nel fottuto spaaaaaaazio—ma sempre sola come un fantasma); e ora c'è quello di Redford, All Is Lost (di nuovo nella barca, senza che sappiamo niente di lui! Ma parlerò dopo pure di questo).

INTERIOR. LEATHER BAR: in DVD dal 9 dicembre

Dopo un trionfale tour in numerosi Festival internazionali e il plauso di pubblica e critica, INTERIOR. LEATHER BAR, il film diretto da James Franco e Travis Mathews, arriva in home video il 9 dicembre grazie alla Peccadillo Pictures. Tra gli extra del dvd (già prenotabile su amazon UK) sono segnalati il cortometraggio "Feast of Stephen" e le interviste ai due registi.

Tar: il trailer ufficiale con James Franco e Mila Kunis



Distribuito da Spotlight Pictures, Tar arriverà nelle sale USA a dicembre. Presentato lo scorso anno al Festival di Roma (qui la nostra recensione), Tar è il film corale diretto dagli studenti di James Franco alla NYU e prodotto dalla Rabbit Bandini. Ecco il trailer ufficiale.

Don't Escape from Chris Burden and Mike Kelley



by Alien

Sono Alien, gente! Ormai conoscete le mie mosse. Stavo a New York, a vedere delle robe, fare delle robe e farmi una cultura. Mi capite, no? Mi interessano la pura arte e il puro cinema. Così mi va di parlare di tutta sta roba, se vi va bene.

Prima, fatemi dire di Escape from Tomorrow. Sta al cinema e On Demand, ma io l'ho comprato in dvd di contrabbando mentre mi stavano facendo le treccine ai capelli nel salone. Me l'hanno venduto insieme a dei calzini spaiati, a un pacco di noccioline al cioccolato e a due stecche di incenso. Il film è tutto su Disneyland. L'hanno girato là senza il permesso del Topo. Ma per non so quale motivo, la Disney non l'ha cancellato. Parla di un nonnetto cattivo che sta avendo una delle sue "crisi emotive".


venerdì 1 novembre 2013

James Franco su The Hollywood Reporter—Art Issue

Di seguito, la traduzione dell'articolo di JAMES FRANCO pubblicato su THR in occasione dell'uscita del numero speciale sull'arte.

Per il primo numero dedicato all'arte del The Hollywood Reporter (in uscita l'8 novembre prossimo), James Franco ci offre un'anteprima della sua prossima mostra, la cui apertura è prevista per il 2014 nell'OHWOW Gallery di Los Angeles. L'anteprima che trovate di seguito presenta alcune foto dell'esibizione e delle impressioni dell'attore/artista sulla vita a Los Angeles. 



Los Feliz è cool. Bar hipster e lerci. C'è un ottimo ristorante francese sul Vermont, Figaro. Invece House of Pies ha cibo di merda. Fred 62 è aperto 24 ore su 24 e fanno densissimi cocktail. Una cameriera coi capelli rosa mi chiedeva di andare al cinema con lei, una volta erano le 2 del mattino. Ho incontrato una ragazza lì di El Monte che voleva farmi nella macchina, mentre guidava verso il centro.

West Hollywood è cool, vistosa. Ad Halloween fanno i pazzi su tutto il Santa Monica Boulevard. Andavo spesso al Buzz coffee e incontravo un piccolo psicopatico che diceva di essere un artista; era molesto il piccolo troll.

North Hollywood, nella Valley, proprio sotto gli Universal Studios. Che buco di merda! Una terra desolata. Ho seguito delle schifose lezioni di recitazione lì e sc****o un milione di ragazze. Conoscevo un ragazzo che viveva in una baracca in mezzo a un mucchio di altre baracche dietro alla casa di uno su Burbank Boulevard. Si ritrovò un po' di soldi in mano perché vinse una causa contro il suo patrigno che molestava sua sorella quando erano bambini, così ha comprato una pistola e un acquario enorme.




Beverly Hills è ancora un mistero. Andavo a qualche festa in diversi posti. Il mio dottore è su Rodeo Drive, gli mancano due denti. Il Beverly Hills Hotel ha le pareti color vomito; dentro c'è un piccolo coffee shop con un tizio untuoso che serve sandwich al tonno. Io ci vado e li mangio e leggo romanzi e faccio delle grandi cagate nel bagno in fondo all'ingresso.

Hollywood, casa. Lo Chateau Marmont, dove abito adesso. E' da un anno; sto sempre nella stessa stanza, sul retro, nell'area dei cottage. Stanza 89, sto lì quando sono in città. E' l'unica con un balcone ed è vicino al tavolo da ping pong. Fuori dalla finestra c'è un enorme cartellone pubblicitario di Gucci. Il copriletto è pieno di sperma.
Downtown. Avevo un loft lì. Non conosco bene quest'area. Ho visto alcuni spettacoli al Mark Taper Forum e ho mangiato sandwich alla salsa francese da Philippe, che ha la segatura sul pavimento. E poi Olvera Street, con dei buoni o cattivi ristoranti messicani per turisti. Il mio amico artista Ben aveva un loft, prima di morirci di overdose.
 
Santa Monica. La dozzinale Terza Strada. La gente si incontra allo Shutters o va sui pattini sulla spiaggia. Credo.

A Malibu tutti si nascondono.
Paparazzi.


James Franco in 'City of Angels' dei Thirty Seconds To Mars



Lo avevamo annunciato qualche settimana fa e oggi possiamo finalmente vedere il nuovo video dei Thirty Seconds To Mars. "City Of Angels" è una lettera d'amore alla città di Los Angeles, dove ogni cosa è possibile, fallimenti inclusi. Una schiera di star, ma anche artisti di strada e senzatetto, svelano le contraddizioni e i paradossi della città dalle luci abbaglianti, parlando di vita, sogni, illusioni. "I sogni e le aspettative hanno un oscuro rovescio della medaglia di delusione e sogni infranti", dice James, mentre scorrono le immagini della città. Un video toccante e suggestivo. Non perdetelo.