domenica 3 novembre 2013

Spring Break: A Fever Dream



di James Franco

E' la fine, e vi dico perché: perché non ci sarà un altro film o un altro personaggio più importante per questi tempi di Spring Breakers e del suo protagonista Alien. Come mi ha detto l'amico di Harmony Korine, Werner Herzog, durante la telefonata delle telefonate—ero in North Carolina, in un piccolo ristorante messicano chiamato Cocula, che frequento durante le pause pranzo del corso del mio Master al Warren Wilson College. Guardavo i campi sporchi al di là della strada fuori dalla finestra, i cui vetri hanno una mappa del Messico in lastra satinataquando mi ha detto che la mia performance in quel film fa sembrare il De Niro di Taxi Driver un bambino dell'asilo, e che Spring Breakers è il film più importante del decennio. Immaginatelo mentre parla con quell'inconfondibile accento tedesco: "Tra trecento anni, qvando le persone vorranno guardare indietro a qvesti tempi, non guarderanno il discorso di inaugurazione di Obama, vedranno Spring Breakers".

Alien non è nemmeno merito mio. E' di Harmony. Come dice lui, Alien è un gangster mistico. Un clown, un killer, un amante: è lo spirito del tempo. Riff Raff si vuole prendere il merito per questa creazione, ma la sua è una semplificazione. E' come se Neal Cassady rivendicasse il Dean Moriarty di Jack Kerouac, il che comunque non è un grande paragone, perché Kerouac ha palesemente e letteralmente scritto di Neal. Alien è un sovversivo invece. E' un gangster che succhia pistole automatiche come fosse Linda Lovelace. E' il guru del suo tempo. E' quello che tutti noi diventeremmo se avessimo ogni dannata cosa che desideriamo e poi prendessimo piacere nella realizzazione che in realtà non sapremmo cosa farcene. E a quel punto ce lo inventeremmo uno scopo. "Venite da me, piccole mie, venite da me… Non lo abbiamo creato noi questo mostro sensibile, lo avete creato tutti voi. Guardate tutta la sua roba, è per questo che lavorate."

Quindi che cos'è lo spring break oggi? In questo film non è l'omonima baldoria sponsorizzata da MTV che invade le spiagge di tutto il continente americano, anche se quell'immagine è certamente evocata. In questo film lo spring break è evasione; spring break significa che tutti noi siamo le star dei nostri video registrati da noi stessi con i nostri iPhones; spring breaks significa che tutte le inibizioni sono sostituite da copiose dosi di droghe e da giovane carne.

Il film è musica da trance in forma cinematografica. E' liquido. Le scene fluiscono l'una dentro e fuori dall'altra. Una scena comincia e poi ritroviamo quell'immagine in un'altra, a volte del passato, altre volte del futuro, mentre l'audio della scena iniziale continua a essere lo stesso. Altre volte il loop è usato come strumento narrativo. Nella maggior parte dei casi è Alien con il suo accento del Sud, la parlata lenta sotto effetto della Codeina, la lingua che si arrotola in sillabe languide, così che ognuna risulti nella sua piena chiarezza, reminiscenti, sebbene imbevute delle sue depravate rime hip-hop, dei diletti letterari di Humber Humbert intorno all'individuazione del nome del suo giovane amore: Lo-li-ta, sillaba la lingua di Humbert, ma per Alien la lunga, lenta esalazione di Sppprrrrrrriiiiiiiinnnnnngggggg Brrrreeeeeeeeaaaaak, ancora e ancora, viene più dal fondo della gola, dalla gola profonda piuttosto, e poi attraverso il palato, per darle quell'inflessione nasale del Sud. Questa intonazione, ripetuta di continuo come un mantra, diventa ipnotica e, come hanno detto tutti i critici, è l'abuso di un fraseggio descrittivo senza precedenti: ci trascina in una febbre di sesso, violenza e materialismo.

Harmony ha messo nella mischia anche altre cose: i Gemelli ATL e Dangeruss, un rapper locale di St. Petersburg, Florida, dov'è stato girato il film. E ovviamente, Gucci Mane. Il reale e il sintetico mescolati nella stessa pentola; angeli e demoni si uniscono. Questa bouillabaisse viene definita dai poli divergenti rappresentati da Britney Spears e Gucci Mane, ridotti al comune denominatore dai mix di Skrillex e Cliff Martinez in sottofondo. E' di questo che stiamo parlando alla fine, è tutto un remix.

Alcuni idioti hanno detto che il film li ha depressi per il modo in cui dipinge i nostri tempi, e sono gli stessi idioti che hanno interesse a mostrarci solo una versione dei nostri tempi. Sono quelli dell'industria dello spettacolo che ci impongono uno stile di vita eteronormativo, i nerd, gli atleti e gli uomini bianchi vincenti. Bhè, questo è un film in cui i bianchi, i privilegiati usano la cultura black, la cultura di You Tube, qualsiasi cultura desiderino usare come intrattenimento, per trasformarsi nelle star di loro stessi e delle menti della gente intorno a loro. Questa è la realtà; questo è Instagram.

Anche i ragazzini sono rimasti un po' scioccati. Pensavano di vedere un film di Selena Gomez? Scusate bimbi, non è High School Musical. Non è una commedia allegra e spassosa. E' un film che prende tutta la roba di cui parlano i vostri video, la vostra musica e i vostri social-network e la usa contro di voi. Ma non è solo una critica, piccoli. E' anche una celebrazione. E' il motivo per cui Selena e i suoi amici sono nel film. Certo, sono piccole attrici talentuose, ma rappresentano anche il loro tempo, la loro leggenda le segue nella cornice diegetica del film, colorando tutto quello che fanno, in un prodotto quasi metacinematografico che dice costantemente: Quello che state guardando è estremo, sì, ma è tutto un sottotesto. Tutte le volte in cui vedete Britney Spears o le sue figlie putative che ondeggiano i fianchi in lingerie succinta e si strusciano su corpi sudati di uomini anonimi, il messaggio è questo: scopare, scopare, scopare; succhiare, succhiare, succhiare; violenza; materialismo; droghe, droghe, droghe; vivere al massimo, non morire mai perché si vive per sempre nella leggenda di Facebook; spring break, spring break, spring break per sempre!

Volevate una storia? Che si fotta la storia. Nessuno vuole le storie oggi. La gente vuole delle esperienze. La musica è lo strumento dell'anima, no? La musica pop è tutta superficie e niente sostanza, dite voi? E questa non è proprio la storia del nostro tempo? Giochiamo ai videogames fino alla nausea. Perché? Non per le storie (anche se alcuni giochi come Grand Theft Auto sono celebri per la loro narrativa complessa e i finali aperti); giochiamo per l'esperienza del gioco. Questo è un film che coinvolge. Guardatelo e cavalcatelo, fatevi sopraffare da esso.

L'aspetto visivo? Neon. Neon, palme, spiagge, culi e strip club. E' la Florida, gente. Vista attraverso la fotografia di Benoit Debie, collaboratore di lunga data di Gaspar Noe. (Quando Harmony pensò al progetto all'inizio, voleva che fosse un incrocio tra un video di Britney Spears e un film di Gaspar Noe, ed è questo che ha fatto).

Come abbiamo raggiunto questo risultato? Harmony. Harmony ha messo tutto insieme in armonia. Vent'anni dopo il suo primo zeitgeist, Kids, ha realizzato un nuovo ritratto di questi tempi. Se Kids era neorealismo, Spring Breakers è il neorealismo dell'era di Facebook, fatta a pezzi, distorta, digitalizzata. Se The Social Network era un film sul denaro, sui contratti, sull'avidità, sulle pugnalate alle spalle e le conseguenti cause in tribunale
tutto tranne la tecnologia che ha definito i nuovi modi di socializzazione dei ragazziSpring Breakers è la personificazione di questa tirannide tecnologica. E' tutto quello che noi siamo oggi. Prego, non c'è di che.
© VICE, traduzione italiana Chiara Fasano

Nessun commento:

Posta un commento