domenica 29 dicembre 2013

ANNO FRANCO 2013

Highlights James Franco Italia: il 2013 è stato un anno ricco di appuntamenti, vissuti sul campo e raccontati sulle pagine del blog. Si è partiti a febbraio con il Festival di Berlino e la recensione della mostra "Gay Town"; ci siamo ritrovati a giugno, a Londra, per portarvi dentro "Psycho Nacirema"; vi abbiamo accompagnato durante i giorni veneziani per la prima di "Child of God", e proprio a Venezia abbiamo avuto un nuovo incontro col "nostro", ma soprattutto con Scott Haze che ci ha riconosciuti e ringraziati per il lavoro che facciamo ogni giorno. Vi abbiamo parlato di "The Animals" e fatto conoscere meglio Tiziana Lo Porto, traduttrice di "In stato di ebbrezza", che ci ha concesso una splendida intervista. Tutto questo alimentato grazie al vostro continuo entusiasmo e supporto. Grazie!



James Franco e il Cinema: "Spring Breakers" arriva nelle sale e il suo impatto mediatico è tsunamico. Potete odiarlo, amarlo alla follia, ma sicuramente non ignorarlo. Alien diventa l'alter ego gangsta di James Franco, con vita propria anche al di fuori del film: tutti lo citano, tutti d'accordo nel considerarlo uno dei personaggi più riusciti e influenti dell'anno. Per James, un ruolo che vale un'intera carriera.
Vedi anche: "Child of God", "This Is The End" e "Il Grande e Potente Oz"



James Franco e l'arte: "Psycho Nacirema" apre a Londra il 6 giugno. E' la maturazione del James Franco artista, un'idea forte, un lavoro complesso che si muove su più media, mescolando realtà e finzione, ossessioni e nevrosi materializzate su un set che ricrea le inquietanti atmosfere del "Bates Motel" di Alfred Hitchcock.
Vedi anche: "Gay Town"



James Franco e la scrittura: numerosi articoli per l'Huffington Post e Vice (tutti tradotti sulle nostre pagine), prefazioni per le riedizioni di "The Wizard of Oz" e "Demian", ma soprattutto il ritorno in libreria con l'uscita del primo romanzo "Actor Anonymous", ironica riflessione sull'attore e le sue maschere pubbliche e private.
Vedi anche: "A California Childhood"



James Franco e la televisione: Interviste nei principali talk americani, un ruolo come guest-star nella serie "The Mindy Project", una trasmissione (d'arte) tutta sua, ma la consacrazione passa attraverso lo sberleffo dello show di culto "Roast", dove James viene ironicamente messo alla berlina da un gruppo di amici e comici. Uno dei momenti più divertenti e imperdibili dell'anno.
Vedi anche: "Iconoclasts – James Franco & Marina Abramovic"



James Franco, la star: a marzo arriva la stella sulla celebre "Walk of Fame". James ringrazia circondato dalla famiglia e con la voce rotta dalla commozione. E' il suo sogno americano, quello dell'adolescente ribelle e inadeguato di Palo Alto che ha trovato la sua strada nel mondo.
Vedi anche: "Grand Marshal al NASCAR Daytona 500"



La cover dell'anno: COMPLEX (giugno/luglio 2013). Seth Rogen e James Franco sono la coppia dell'anno. Insieme in "This Is The End" e con un secondo film in cantiere celebrano la loro amicizia sul set crusoeiano della rivista Complex.
Vedi anche: "Icon Spagna, novembre 2013"



Il photoshoot dell'anno: abbiamo un debole per gli scatti che mettono in luce lo spirito istrionico di James, ma come dire di no all'eleganza del servizio fotografico di Dove Shore per Harper's Bazaar Giappone?
Vedi anche: "Dazed & Confused di Josh Olins"

L'intervista dell'anno: MEWWW!! MEWWW!!! MEWW!! Siamo diventati pazzi? No, è solo l'intervista dei gatti Uni e Chloe in occasione dell'uscita di "Actor Anonymous". Potete recuperarla QUI.
Vedi anche: "Charlie Rose, an hour with James Franco"

Weirdo moment: da intelletuale a freak, il James Franco che non si prende sul serio e gioca con la sua immagine ci piace anche quando non smettiamo più di strabuzzare gli occhi. Il weirdo moment per eccellenza è l'esilarante intervista tra due felci con Zach Galifianakis. Ve la riproponiamo qui sotto.
Vedi anche: "Bound 3, con Seth Rogen"



La frase dell'anno: "...Grazie, ricorderò questo momento per sempre. Grazie infinite.." —James sulla Walk of Fame, 07/03/2013.

Dicono di lui: "James, sei un ragazzo strano, e la cosa mi piace, perché tu hai avuto tutte le occasioni per diventare uno ordinario, ma non lo sei mai stato." —Andy Sandberg, Roast of James Franco, 25/08/2013

Aspettando il 2014: tanti i film in uscita come attore, "Third Person", "Good People" e il wendersiano "Every Thing Will Be Fine" solo per citarne alcuni, e altrettanti come regista. L'attesa è alta soprattutto per "Bukowski" e "L'urlo e il furore", ma con l'uscita in sala di "Child of God", già accolto con entusiasmo al Festival di Venezia, ci auguriamo che il 2014 possa consacrare definitivamente James come autore.

martedì 24 dicembre 2013

Through the Mind's Eye of Colleen Atwood



Abbiamo scoperto una chicca che viene dall'inizio di quest'anno, ormai giunto al termine. E' un video realizzato dal fotografo Jeff Vespa per l'associazione benefica Art of Elysium, con cui James Franco collabora da anni, in cui diversi attori, tra cui lo stesso Franco, Abigail Spencer, Bella Heathcote e David Arquette interpretano famosi personaggi cinematografici degli ultimi anni, indossando i loro celebri e inconfondibili abiti creati dalla pluripremiata costumista Colleen Atwood. Memorabili sono quelli da lei realizzati per i film di Tim Burton. E infatti, James Franco indossa proprio i costumi che furono di Johnny Depp in Sweeney Todd: Il Diabolico Barbiere di Fleet Street. Date un'occhiata al video cliccando qui.

James Franco by Steve Schofield

Nuovo photoshoot per James Franco, fotografato da Steve Schofield per l'ultimo numero del Sunday Times.



imagebam.com imagebam.com imagebam.com

lunedì 23 dicembre 2013

James Franco in un nuovo spot Ford



E' l'evento sportivo più atteso dagli americani, ma anche dai pubblicitari che lanciano i nuovi commercial delle loro marche durante la diretta della partita, contando su una platea televisiva enorme: è il Super Bowl. L'edizione 2014 vedrà protagonista anche James Franco (e una tigre), testimonial di uno nuovo spot Ford che verrà mandato in onda proprio durante la finale della National Football League.



Lo scopriamo grazie ad alcune foto del making of postate da James su instagram, accompagnate da didascalie inequivocabili. Non rimane che attendere il prossimo 2 febbraio per scoprire di cosa si tratta.

domenica 22 dicembre 2013

"Song of Myself": Why Walt Whitman Was the Original Kanye West



di James Franco

L'era dei social media è l'era dell'autopromozione. Abbiamo tutti i nostri piccoli avatar, le nostre piccole fotografie e i nostri piccoli messaggi che inviamo nell'universo elettronico e per i quali speriamo di ottenere il maggior numero di "mi piace". Anche Walt Whitman si autopromuoveva, era un performer, un manager di se stesso.

"Esisto come sono e tanto mi basta", dice Whitman nella versione del 1855 di "Canto di Me Stesso" (Song of Myself)
Se se nessun altro al mondo ne fosse a conoscenza, sarei contento,
e se tutti ne fossero a conoscenza, sarei contento.
("Song of Myself", 46)
Tale sentimento è tipico di Whitman nella prima edizione di Foglie D'Erba, ma questa apparente rinuncia ad un investimento nella fama non è del tutto reale. I fatti dimostrano che a Whitman interessava enormemente che i lettori lo conoscessero. Dopo la pubblicazione iniziale di Foglie d'Erba, stampata in 800 copie, scrisse almeno tre recensioni anonime, sia positive sia negative, ma tutte pubblicizzavano la sua opera con il più ardito dei linguaggi. La seguente citazione, tratta da un articolo che scrisse per il United States Review nel 1855, intitolato "Walt Whitman e le sue Poesie" mostra un'altra visione che Whitman aveva di se stesso:
Chi è quindi questo sconosciuto insolente? Chi è costui che loda se stesso come se gli altri non ne fossero in grado e che si è presentato senza invieto tra gli scrittori, a stabilire cose che erano già state stabilite e a rivoluzionare di fatto la civiltà moderna? [...] Sei arrivato all'improvviso Walt Whitman! Con le tue opinioni, i tuoi comportamenti, i tuoi costumi, i tuoi libri, i tuoi scopi e le tue occupazioni nella vita, le tue compagnie, le tue poesie." ("Walt Whitman and his Poems," Whitman)
Le lodi nelle recensioni sono mitigate, ma Whitman si avvicina ad una celebrazione di se stesso come il più grande poeta mai vissuto,
"Il suo scopo nella vita è il più ampio nella filosofia. Egli è il vero spirituale. Egli non riconosce annichilimento né morte né perdita di identità. Egli è il più grande amante e conoscitore del genere umano mai esistito in letteratura." ("Walt Whitman and his Poems", Whitman)
Citare l'autopromozione di Whitman non significa formulare un giudizio alle sue intenzioni, il desiderio di vendere libri era quasi tutto ciò che aveva. Quel che è interessante è come il suo alter ego sviluppatosi nelle poesie di Foglie d'Erba è lo stesso impiegato nell'autopromozione e durante la promozione del libro al di fuori delle poesie. L'edizione di Foglie d'Erba del 1855 e le autorecensioni creano un fulcro testuale che spesso provoca la sovrapposizione dello stile al contenuto, ma che è evidentemente creato e diffuso per motivi ben differenti: il libro, per un appagamento artistico e le recensioni, per vendere i libri. Ma questi progetti distinti risultano complessi, a causa delle loro analogie: la poesia di Whitman è in gran parte focalizzata sul definire la sua persona e promuovere la sua opera, mentre le recensioni sono stranamente poetiche, al punto da poter essere scambiate con dei passi del suo poema. La confusione si arricchisce ulteriormente se guardiamo i diversi contesti in cui viene presentato un materiale simile. I contesti diversi colorano l'essenza contenutistica e, allo stesso tempo, pongono sullo stesso livello quegli ambiti differenti, così la poesia diventa promozione e la promozione diventa poesia.

James Franco nel book-trailer di Gary Shteyngart



E' sempre più frequente pubblicizzare l'uscita di libri con dei veri e propri trailer originali e innovativi, in cui figurano attori, registi, scrittori e persone provenienti dai più disparati ambiti.

James Franco ha, di recente, partecipato al divertente trailer del libro "Little Failure", autobiografia del celebre scrittore satirico americano Gary Shteyngart (autore, tra gli altri, di Il manuale del debuttante russo e di Storia d'amore vera e superstriste).

Nel trailer i due interpretano una tenera coppia sposata e discutono attorno al loro tavolo, in accapatoio rosa, del fatto che anche Franco ha un libro in uscita, intitolato "An Erotic Journey", una contro-autobiografia sul suo compagno e sulla loro vita di coppia, che, però, sembra avere molto più successo di quello (reale) del partner meno famoso. Persino Johnathan Franzen (che ha un simpatico cameo nel trailer, insieme a Rashida Jones, David Ebershoff, Alex Karpovsky e Sloane Crosley), è più interessato al libro di Franco che a quello di Shteyngart e la cosa lo turba alquanto. "Little Failure" è edito da Random House ed è già disponibile su Amazon. Ecco il trailer.

venerdì 13 dicembre 2013

"Romeo et Juliet" per la nuova campagna 7FAM



7 For All Mankind e l'agenzia creativa Lipman hanno collaborato nuovamente con James Franco per la progettazione di un'altra campagna pubblicitaria multimediale. James ha diretto e fotografato la campagna, costituita di 10-15 pezzi d'arte di grande formato e una sequenza di 5-7 film in stop motion che verranno presentati in alcune gallerie sparse in tutto il mondo.

La campagna autunno/inverno 2013, lanciata ufficialmente a settembre durante la fashion week di New York, si ispira a uno dei drammi più iconici di William Shakespeare, "Romeo e Giulietta", ed esplora i temi chiave della lealtà, del destino e il caso –e il prezzo più alto da pagare per la passione.

"Il bello di questa campagna per 7 For All Mankind è che ha coinvolto tutti questi aspetti del cinema, questo mondo che io conoscevo grazie al mio altro lavoro", dice Franco. "Ma c'è stata un nuovo tipo di libertà perché abbiamo creato questi film per uno scopo diverso... così abbiamo potuto rompere un sacco di regole. Ho sentito un grande senso di libertà creativa."

Ecco il video di "Romeo et Juliet".


James Franco in "The Fixer" di Ian Olds

James Franco e Ian Olds al Tribeca Film Festival 2012

Nuovo progetto in vista per James Franco. Apprendiamo da The Wrap che è partita la pre-produzione di "The Fixer", un film drammatico indipendente che lo vedrà protagonista. La regia sarà di Ian Olds, già collaboratore di Franco (insieme hanno diretto "Francophrenia") e autore di un documentario (per cui ha vinto il premio Best New Documentary Filmmaker al Tribeca Film Festival del 2009) intitolato "Fixer: The Taking of Ajmal Naqshbandi", da cui sarà tratto il film in questione.

La storia è quella di Osman, un giornalista afghano esiliato dalla sua patria devastata dalla guerra e inviato in una comunità bohemiènne del Nord della California, dove deve svolgere un lavoro non qualificato in un registro della polizia. Quando prova ad occuparsi di un'indagine sui criminali locali alla maniera afghana, viene inghiottito nei bassifondi di questa piccola cittàun'ombra della benestante California settentrionale, in cui regnano sesso casuale, amicizie superficiali e forme di violenza poco familiari.

Franco interpreterà un personaggio instabile, che si rivelerà fondamentale per il percorso di Osman.

Le riprese partiranno nell'area di San Francisco a luglio 2014, quindi dopo le repliche di "Of Mice and Men" che vedranno James Franco impegnato a Broadway da marzo a giugno.

A produrre, Vince Jolivette della Rabbit Bandini Production e Caroline von Kuhn della ACE.

martedì 10 dicembre 2013

James Franco vince il premio come "Miglior attore non protagonista" ai LA Film Critics Awards



Sembra stia andando a buon fine la campagna lanciata dalla A24 Films che chiedeva agli addetti ai lavori di considerare la performance di James Franco in Spring Breakers come candidabile nel corso della prossima stagione dei premi. Un'iniziativa tra il serio e il faceto, già a partire dallo slogan della campagna, pronunciato dallo stesso Alien che recitava: "Consider This S**t!"

Invece, inaspettatamente, i critici hanno accolto l'appello e le prime nomination stanno iniziando a fioccare. James Franco è stato nominato "Miglior Attore Non Protagonista" per la sua notevolissima performance del film ormai culto di Harmony Korine dalla Washington Area Film Critics Association e dalla Detroit Film Critics Society. Per uno scarto minimo di voti non ha vinto il premio dei critici di New York, ma ha portato a casa il prestigioso Los Angeles Film Critics Circle Award (in ex-aequo con il grande protagonista di questa stagione cinematografica, l'attore di Dallas Buyers Club, Jared Leto).

Le scelte delle associazioni dei critici, in genere, prefigurano quelle che saranno le nomination delle più importanti
e più glamourcerimonie di premiazione che avranno luogo tra gennaio e febbraio, dai Golden Globe agli Oscar. A questo punto siamo curiosi di sapere se James Franco sarà, a sorpresa, protagonista della Award Season 2014.

domenica 8 dicembre 2013

VIDEO: Il Q&A con Judd Apatow all'Aero Theatre



Dei numerosi appuntamenti col pubblico per la promozione di Actor Anonymous, questo è sicuramente il più interessante: Judd Apatow intervista James Franco all'Aereo Theatre di Los Angeles. L'incontro risale al 20 ottobre e possiamo finalmente vederlo in versione integrale e in alta qualità. Non perdetelo!

James Franco: Dazed Visionaires

Vi riproponiamo i video usciti sul sito Dazed per la serie Visionaries. James Franco presenta il suo lavoro come regista, artista, mentore e direttore della fotografia.

#1. Dream (corto diretto da James Franco)


#2. Each Moment Is The Universe (corto diretto da Bruce Thierry Cheung)


#3. Disappearing Days (di Bruce Thierry Cheung; James Franco direttore della fotografia)

#4. The Animals Pain (art film diretto da James Franco)


#5. In Search Of Tennessee (con James Franco, Laurel Nakadate e Ryan McNamara)


#6. Celebrity (diretto da Ryan McNamara; curato da James Franco)

James Franco su The Guide

The Guide, l'inserto settimanale del Guardian, dedica la copertina a James Franco in occasione dell'uscita in dvd (il 9/12) di Interior. Leather Bar. Potete leggere QUI l'intervista contenuta nel numero.

sabato 7 dicembre 2013

Tradimento felino sul set di "The Interview"



I am a cat man, raised by cats. I never had a dog, don't know how to walk them, or play, or give them love, or clean up their shit [...] (estratto da Animals, "Strongest Of The Litter" James Franco, 2012)

Perdonate il gioco, ma fa davvero uno strano effetto vedere il gattaro James alle prese con un cane! Si tratta di Wolfie, co-protagonista insieme a lui e Seth Rogen di The Interview, le cui riprese continuano sul set di Vancouver.

Universalizing Art: 'The Disaster Artist' and 'The Room'



di James Franco

The Disaster Artist è un libro sui retroscena di un film del 2003 intitolato The Room, a cui è stato attribuito il glorioso status di film culto, ma che è, allo stesso tempo, considerato uno dei film peggiori di sempre; il regista/sceneggiatore/attore protagonista, Tom Wiseau è stato definito l'Orson Welles dei registi scarsi. Il libro è scritto da uno degli attori del film, Greg Sestero e dal giornalista Tom Bissel, che parlò di The Room in un articolo per Harper's nel 2011, e fornisce un resoconto dall'interno su com'è stato realizzato un film così strano e stranamente affascinante.

Il libro sembra una combinazione di due sceneggiature di Paul Thomas Anderson: Boogie Nights, per la centralità di un gruppo di outsider ottimisti che tentano la via dell'arte con un progetto che sfida ogni pretesa artistica e The Master, per la bizzarra relazione tra un mentore e un discepolo. Altri riferimenti che mi vengono in mente, cinematografici, perché è un libro sul cinema e sull'industria del cinema, sono Sunset Boulevard e il suo lodevole modo di usare Hollywood come veicolo per parlare del confine sfocato tra realtà e interpretazione e Il Talento di Mr. Ripley, film di Anthony Minghella (tratto dal libro di Patricia Highsmith), per come Tom Ripley si trasforma, o prova a farlo, allo scopo di infiltrarsi in una società dalla quale sarebbe altrimenti escluso. Poiché questo libro, The Disaster Movie, parla di un brutto film e poiché è facile prendere in giro Tommy Wiseau, lo si potrebbe interpretare come un resoconto di tutte le cose pazzesche successe sul set fatto semplicemente per riderci su. Invece il libro è sia un grande ritratto di giovani speranzosi che arrivano a Los Angeles per perseguire le loro ambizioni sia un ancora più grande esame di quello che vuol dire essere una persona creativa con un sogno e provare a realizzarlo un po' per guadagnare, un po' per essere parte di un gruppo sociale e un po' per fare arte. La struttura del romanzo, alternando il punto di vista nei capitoli, durante il percorso di lavorazione del film The Room e raccontando il rapporto tra Greg e Tommy al loro arrivo a Los Angeles, crea un'energia fluida che dà dinamismo all'intreccio narrativo e universalizza ciò di cui parla, facendo del resoconto molto di più di un semplice susseguirsi di eventi.

James Franco è l'uomo dell'anno per GQ Korea



Nuova cover per James Franco, scelto da GQ Korea come uomo dell'anno nel numero di dicembre. Lo scatto di Nick Wilson è lo stesso già usato per l'edizione UK di ottobre. Ad accompagnare l'uscita, due scatti inediti dallo stesso photoshoot.



James Franco presenta "The Magic Tower"



Dopo Collage, lo spettacolo multimediale diretto per la Tisch, e Birdshit presentato lo scorso aprile al MoMaPS1, James torna al teatro performativo come supervisore (insieme a Deborah LaVine) di The Magic Tower. Lo spettacolo, creato e diretto dai suoi studenti alla Calarts, consiste in un tributo a Tennessee Williams in un unico atto dove si alternano recitazione, video proiezioni e danza. I 20 attori e i 10 registi coinvolti, esplorano il significato profondo dell'opera di Williams, attraverso molteplici forme espressive e medium. Il debutto è fissato per il prossimo 13 dicembre al Butler Building 3 della Calarts.


martedì 3 dicembre 2013

How to Structure Your Life: A Review of Corey Feldman's Biography, 'Coreyography'



di James Franco

Penso di poter imparare molto dall'autobiografia di Corey Feldman, Coreography. Feldman era un bambino prodigio negli anni '80, spinto a recitare dai suoi genitori. Sua madre era un'ex coniglietta di uno dei locali di Playboy e suo padre provava a fare il musicista. Quando Corey cominciò ad apparire in una pubblicità dopo l'altra a soli tre anni, era lui a mantenere la famiglia; di lì derivarono una serie di ingiuste responsabilità sulle spalle del giovane Corey, le quali distorsero le sue prospettive su quello che era il suo posto nel mondo e sul suo rapporto con lo show business; dev'essere dura liberarsi di quel "sentirsi importante". Corey, come tutti gli attori bambini, lavorava in un ambiente professionale pieno di adulti e costruito per gli adulti—interpretava dei bambini, ma di fatto, svolgeva una professione che richiede una forza e una visione delle cose propria degli adulti che lavoravano con lui.

Corey era quello che guadagnava di più in famiglia, quindi la pressione affinché continuasse a lavorare era straordinariamente—e violentemente—alta: veniva picchiato con cinte e bastoni se non andava bene a scuola (perché un brutto voto avrebbe compromesso il permesso di non frequentare le lezioni per andare a lavorare), se mangiava troppo (sua madre era ossessionata dal peso) o se non otteneva una parte o aveva problemi sul set. Da bambino, Corey ha recitato in alcuni dei più importanti film degli anni '80, da Stand By Me a The Goonies a Ragazzi Perduti (il primo progetto su vampiri che vivono ai giorni nostri—decenni prima di Twilight). Ed era anche parte del fenomeno pop "I due Corey", insieme a Corey Haim, un caro amico di Michael Jackson. Corey era al centro dei più popolari progetti ed eventi mediatici dell'epoca con adolescenti protagonisti. Facendo un excursus della sua storia, mi ha aperto una porta sul dietro le quinte di molti progetti che hanno formato la mia generazione.

Corey viveva in segreto un'altra folle vita che alla fine influenzò quella pubblica: nel libro rivela che dopo le violenze dell'infanzia, subì ripetutamente abusi sessuali da un impiegato, dovette emanciparsi dai suoi genitori ancora minorenne e diventò dipendente dall'uso di cocaina. Il modo in cui sono strutturate e trasmesse le informazioni nel libro crea una storia carica di tensione che svela un aspetto, se vogliamo, inesplorato del pazzo mondo di Hollywood: il pazzo mondo della giovane Hollywood.