giovedì 25 dicembre 2014

Sony Picures ci ripensa: 'The Interview' arriva nei cinema e in streaming



La Sony Pictures torna sui suoi passi e annuncia che il discusso "The Interview" uscirà oggi nei cinema, come originariamente pianificato. Dopo l'intervento del presidente Obama in merito alla questione e l'indignazione di Hollywood e non solo, numerosi esercenti cinematografici "minori" si sono resi disponibili per la distribuzione, spingendo la casa di produzione a rivedere la decisione presa dopo il rifiuto delle catene di multiplex americane di proiettarlo (qui il nostro precedente articolo).

Saranno quindi almeno 300 le sale in cui sarà possibile vedere il film. Inoltre la Sony ha raggiunto un accordo con YouTube, Google Play e Microsoft Xbox per distribuirlo sul web, a pagamento in streaming, anche su un sito dedicato: seetheinterview.com. Il noleggio per 48 ore costa 5,99 dollari ed è disponibile solo se si è residenti negli Stati Uniti.

Al momento non si hanno notizie in merito all'uscita internazionale, come quella italiana prevista per il 22 gennaio. Vi terremo informati sulle novità.

domenica 21 dicembre 2014

'Don Quixote' al Palm Springs Film Festival



Il Palm Springs Film Festival ha annunciato la lineup della prossima edizione in partenza il 2 gennaio: tra i titoli selezionati ci sarà anche "Don Quixote: The Ingenious Gentleman of La Mancha."

Tratto dai romanzi di Miguel de Cervantes e a 400 anni dalla pubblicazione del secondo volume, le avventure del cavaliere Don Chisciotte arrivano in una nuova e brillante versione su grande schermo grazie a James Franco (qui produttore esecutivo e attore, nel ruolo di Pasamonte) e ai suoi studenti della USC (David Beier, Dave Dorsey, Mahin Ibrahim, Austin Kolodney, Will Lowell, Drue Metz, Brandon Somerhalder, Alana Waksman, Jon YonKondy, Xu Zhan) che condividono la regia.

Grazie all'esperienza maturata da James Franco e ai suoi numerosi contatti nel settore, il risultato è una calorosa e vivace commedia basata sulla forza personaggi. Ricco di dettagli d'epoca e con la partecipazione di caratteristi esperti, Carmen Argenziano nel ruolo di Chisciotte e Horatio Sanz, in quello dell'esilarante spalla Sancho Panza, "Don Quixote" rimane fedele a Cervantes ma con una visione originale che, secondo quanto detto dai produttori, "ha voluto rendere la storia più accessibile ad un pubblico moderno."

venerdì 19 dicembre 2014

Obituaries / A Walk in Winter: i trailer dei cortometraggi diretti da Ryan Moody



Dopo un master conseguito alla UCLA, Ryan Moody, regista dell'Ohio trapiantato a Los Angeles, è entrato a far parte del gruppo di lavoro della Rabbit Bandini Productions, dove ha partecipato a numerosi progetti, tra cui anche l'insegnamento presso la Studio 4 in North Hollywood, la scuola interdisciplinare aperta quest'anno da Vince Jolivette e James Franco. Oggi vi presentiamo i trailer di due cortometraggi diretti da Moody ai quali partecipa James in veste di attore: "Obituaries" e "A Walk in Winter". Obituaries è stato presentato al California Independent Film Festival lo scorso settembre, mentre A Walk in Winter arriverà nei circuiti festivalieri il prossimo anno. Ricordiamo che Moody è attualmente al lavoro sulla sceneggiatura di The Room, prossima regia di Franco tratto dal romanzo di The Disaster Artist: My Life Inside The Room di Greg Sestero e Tom Bissell.




True Story: il trailer e il poster ufficiali



A pochi giorni dall'annuncio del debutto al Sundance Film Festival, la Fox Searchlight Pictures ha reso disponibile il primo trailer e la locandina del dramma True Story. Il film arriverà ufficialmente nelle sale il prossimo 10 aprile.



fonte collider

giovedì 18 dicembre 2014

La Sony cancella l'uscita di 'The Interview'



Ieri la Sony Pictures ha deciso di bloccare l'uscita nelle sale di The Interview, ultimo film con James Franco, scritto, diretto e interpretato da Seth Rogen. Oggi la major americana ha anche comunicato che per il film non è prevista alcuna uscita alternativa (né in dvd né in VOD né in streaming ecc.) La scelta è stata dettata dalla decisione delle sale cinematografiche statunitensi di non proiettare il film in seguito a delle minacce ricevute da parte di un gruppo di hacker legato al governo nordcoreano.

Ma andiamo per ordine e ripercorriamo le tappe di questa vicenda che ha del paradossale.

Nel 2013, a ottobre, sono iniziate le riprese del film in questione, The Interview, storia comica di uno strampalato e cialtrone conduttore di un talk show (Franco) e del suo produttore (Rogen), ingaggiati dalla CIA per andare in Nord Corea con il pretesto di intervistare il dittatore Kim Jong-un, ma in realtà con l'ordine di ucciderlo. Non si sa se i due protagonisti porteranno a compimento la missione o meno, l'avrebbero scoperto gli spettatori, una volta visto il film.

Man mano che la data di uscita di The Interview si faceva più faceva più vicina, il governo nordcoreano si è fatto sentire, manifestando (in modo neanche troppo celato) la propria contrarietà all'uscita della pellicola. A giugno scorso il portavoce del dittatore Kim Jong-un ha puntualizzato, in un'intervista al quotidiano britannico The Telegraph, che:

"[...] un film sull'assassinio di un leader straniero rispecchia ciò che gli USA hanno fatto in Afghanistan, Iraq, Siria e Ucraina e non va dimenticato chi ha ucciso Kennedy: gli americani. Il presidente Obama dovrebbe fare lui stesso attenzione, nel caso i militari statunitensi decidessero di uccidere anche lui."

Tutta questa situazione è apparsa subito grottesca, tanto che nessuno ha dato importanza alla cosa. Ma qualche giorno dopo è arrivato un attacco ben più duro, che includeva una minaccia tutt'altro che allusiva, direttamente dal portavoce del ministero degli esteri nordcoreano, il quale, in un comunicato, ha dichiarato:

"Il nemico è andato oltre i limiti della tolleranza nelle loro disprezzabili mosse per tentare di danneggiare la dignità del leader supremo. […] La distribuzione del film è un non mascherato atto di terrorismo e una azione di guerra. […] Coloro che hanno diffamato il nostro leader supremo e commesso atti ostili contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea non potranno mai sfuggire alla severa punizione riservata dalla legge, ovunque si trovino nel mondo. E se l'amministrazione statunitense sarà connivente e patrocinerà le proiezioni del film, sarà considerato come un invito ad utilizzare forti e spietate contromisure."

Il fatto che un governo si sia sentito attaccato e "costretto" a "utilizzare spietate contromisure" è un'ulteriore conferma della spregevolezza di ogni dittatura, che ha come dovere morale quello di sopprimere (sul nascere) qualsiasi elemento che possa indurre la popolazione anche solo a pensare. D'altra parte, però, questa reazione la dice lunga sul potere e la forza che ancora (per fortuna) hanno il cinema e la cultura in generale.

Tuttavia, anche queste dichiarazioni sono state, per lo più, ignorate e ridicolizzate. Ma in Nord Corea c'era poco da scherzare e le minacce si sono concretizzate proprio in questi giorni. Un gruppo di hacker autobattezzatosi Guardians of Peace ha attaccato i server della Sony, rubando le loro proprietà intellettuali, email personali e materiale sensibile e assolutamente privato e annunciando stragi terroristiche ai danni delle sale che avrebbero proiettato il film. Ecco le testuali parole degli hacker:

"Attenzione. Noi ci manifesteremo a voi in ogni singola ora e ogni singolo luogo in cui verrà proiettato The Interview, incluse le première. Quanto sarà amaro il destino di chi cercherà il divertimento nel terrore. Presto tutto il mondo vedrà che brutto film ha prodotto la Sony Pictures Entertainment. Il mondo sarà pieno di paura. Ricordate l'11 settembre 2001. Consigliamo di tenervi lontani da quei posti in quei giorni. (Se abitate vicino, meglio che ve ne andiate). Qualsiasi cosa accada nei prossimi giorni, la colpa sarà dell'avidità della Sony Pictures Entertainment. Tutto il mondo incolperà la SONY."

La major ha, così, deciso di ritirare dalle sale tutte le copie di The Interview, rispettando la decisione degli esercenti e avendo a cuore la loro sicurezza e quella degli spettatori, pur consapevole dell'ingente perdita economica e intellettuale derivante da questa decisione.

La scelta della Sony è sicuramente giudiziosa, razionale, ma è una scelta che fa pensare non poco. È giusto, soprattutto in un Paese democratico, paladino dei diritti civili e delle libertà personali, cedere in questo modo e far vincere, di fatto, il terrorismo? Sottomettersi alla volontà di un dittatore e sopprimere la libertà di espressione un regista che ha solo scritto una commedia? La Sony, con questa scelta, ha creato un precedente molto pericoloso, ma che, oggi, fortunatamente, può essere scongiurato. Nell'era dell'informatica, infatti, il film prima o poi uscirà. Giocoforza, circolerà. Su piattaforme legali o illegali. E avrà successo. Perché tutta questa questione non sta facendo altro che aumentare la pubblicità al film e accrescere la curiosità in quelle persone che non sapevano nemmeno chi fosse Seth Rogen o di cosa trattasse The Interview. Così il film sarà visto da molta più gente di quella che avrebbe pagato il biglietto per vederlo nelle sale. Così deve essere e così sarà.

di Chiara Fasano

martedì 16 dicembre 2014

Opie & Jim Norton: la puntata con James Franco e Seth Rogen

Nella mattinata di ieri, James Franco e Seth Rogen hanno partecipato allo show radiofonico di Opie & Jim Norton. Ecco l'audio della puntata.

Seth Rogen e James Franco ospiti di Good Morning America



Ospiti della trasmissione tv di ABC News, Good Morning America, Seth Rogen e James Franco hanno parlato dell'imminente uscita di "The Interview" e delle polemiche suscitate dalla pellicola.

lunedì 15 dicembre 2014

Seth Rogen e James Franco al Howard Stern Show





Sia Seth Rogen che James Franco sono stati spesso ospiti dello show radiofonico di Howard Stern, ma mai insieme. E' successo finalmente stamattina per la promozione di "The Interview", durante una puntata davvero imperdibile.


'True Story' al Sundance Film Festival



E' di oggi la notizia che il Sundance Film Festival ha aggiunto un nuovo attesissimo film al già ricco calendario della prossima edizione in partenza il 22 gennaio. Si tratta di True Story, il thriller diretto da Rupert Goold con protagonisti James Franco e Jonah Hill.

Ecco la sinossi ufficiale:

Quando lo sfortunato giornalista del New York Time Michael Finkel incontra l'accusato di omicidio Christian Longo - che in passato ha assunto l'identità di Finkel - la sua indagine si trasforma presto in un indimenticabile gioco del gatto e il topo. Basato su fatti realmente accaduti, l'instancabile ricerca di Finkel per scoprire la verità dietro Longo, si intreccia con l'omicidio, l'amore, l'inganno e la redenzione.





Come già annunciato pochi giorni fa, James sarà presente al Sundance anche con il film I am Michael.

fonte collider

domenica 14 dicembre 2014

La maglietta selfie di James Franco



Può una maglietta essere solo una maglietta? No, se a concepirla è James Franco che sta per rilasciare la sua personale "selfie tee", una meta-maglietta completamente autoprodotta che lo ritrae mentre si scatta un selfie. Il risultato dell'autoscatto? Lo possiamo vedere sul taschino. Tolti i costi di produzione, l'intero ricavato andrà alla 826 National, una associazione no-profit che si occupa di incentivare la scrittura nei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni. Potete acquistarla su represent.com

The Interview:la premiere a Los Angeles



11 dicembre: James Franco e Seth Rogen partecipano alla premiere di "The Interview", tenutasi al Theatre at Ace Hotel Downtown LA di Los Angeles. Il film arriverà nelle sale il 25 dicembre (22 gennaio in Italia). Nell'attesa, ecco una pioggia di clip e il trailer finale, subito dopo il salto.

La promozione di 'The Color of Time' a New York

Durante la settimana appena conclusa, James sì è dedicato alla promozione di The Color of Time, uscito negli USA in VOD e download su itunes il 9 dicembre. Prodotto dalla Rabbit Bandini e diretto da un collettivo di registi scelti da James stesso nella sua classe di regia alla NYU, il film venne presentato al Festival di Roma del 2012 con il titolo di Tar.

Martedi sera c'è stato il Cinema Society and Montblanc screening al Landmark Sunshine Cinema di New York, a cui hanno partecipato James Franco e tutti i registi del film.



Poco prima dello screening James, con indosso un grosso berretto di lana rosso, ha partecipato ad un Q&A col pubblico all'Apple Store di Soho.



La mattina del 9, James è apparso invece al FOX Business Network su FOX per parlare del biopic dedicato a C.K. Williams con protagonisti Mila Kunis, Jessica Chastain e Zach Braff.

James Franco e Seth Rogen in 'PubLIZity'



James Franco e Seth Rogen incontrano Liz, la star di PubLIZity del Kroll Show su Comedy Central, per discutere della campagna pubblicitaria di The Interview. Inaspettatamente, Liz e Seth iniziano a flirtare sotto gli occhi di James, finchè la situazione non inizia a degenerare...

martedì 9 dicembre 2014

'I am Michael' al Sundance Film Festival 2015



L'organizzazione del Sundance Film Festival ha reso noti i film che parteciperanno all'edizione 2015 che si terrà a Park City, nello Utah, dal 22 gennaio al 1 febbraio. La lista comprende anche il film di Justin Kelly, prodotto da Gus Van Sant, I am Michael (qui tutti i nostri articoli).

A proposito della presenza di James Franco, ormai un abitué del festival, il curatore Trevor Groth, ha detto: "Amiamo James Franco ed è davvero grande in I Am Michael. Non è una storia facile e ha una grande alchimia con Zachary Quinto e Emma Roberts."

fonte ew.com

lunedì 8 dicembre 2014

'Naked and Afraid' con James Franco e Seth Rogen



"Cosa ci fai qui?" chiede un contrariato Rogen. "Saresti dovuto essere una sexy australiana," risponde Franco.

Più tardi Franco ammette, "Onestamente, sono sorpreso."

E Rogen aggiunge, "Speravo di essere accompagnato da una donna, ma credo che Franco sia l'alternativa migliore. Non ha troppi peli. Se tolgo gli occhiali, è molto simile a una donna."

Questo le prime impressioni all'inizio dell'avventura di "Naked and Afrid". James e Seth cercano di sopravvivere alla natura selvaggia, per 21 giorni senza vestiti, acqua o cibo, e solo con un oggetto personale a loro disposizione. Il risultato è come sempre esilarante.

Potete vedere qui la puntata completa e su discovery.com un ricco dietro le quinte.




SNL: il photoshoot promozionale



Ad accompagnare la puntata del Saturday Night Live presentata da James, anche il consueto servizio fotografico curato da Mary Ellen Matthews. Ecco tutte le foto.

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James Franco al SNL: la puntata completa

Un James Franco in gran forma e divertito, diviso tra il superbass di Nicki Minaj e l'inseparabile Seth Rogen, ha dato vita ad una serie di sketch che non hanno fatto rimpiangere i precedenti passaggi al Saturday Night Live. Vi presentiamo due video diffusi dal canale ufficiale del programma e la puntata completa che potete trovare nei link qui sotto. Fateci sapere qual'è stato il vostro momento preferito.





>>> qui la puntata completa e qui la versione torrent











sabato 6 dicembre 2014

Seth Rogen e James Franco commentano il videogioco di 'Freaks and Geeks'



I Fine Brothers sono conosciuti online per la loro serie "React To", dove personaggi vari (bambini, adolescenti, anziani e celebrità) vengono ripresi mentre reagiscono alle situazioni o notizie più disparate. Protagonisti di questo nuovo episodio, Seth Rogen e James Franco messi davanti al videogioco di "Freaks and Geeks". Non perdetelo.




SNL: nuovo promo con Nicki Minaj



Nicki Minaj sarà l'ospite musicale del Saturday Night Live nella puntata presentata da James, in onda questa sera sulla NBC. I due si sono già incontrati durante il divertentissimo special MTV condotto da Skylark/Franco (qui, se avete perso il video)

James Franco nominato ai Grammy



Con la lista delle nomination ai Grammy, resa nota nella giornata di ieri, è arrivata la notizia che non ti aspetti: James Franco ha ricevuto la sua prima candidatura al prestigioso premio americano della musica, giunto alla 57a edizione. La categoria per la quale concorre è "Best Spoken Word Album" per l'audiobook di "Actor Anonymous". Con lui Joan Rivers, Elizabeth, Gloria Gaynor, Jimmy Carter e John Waters. Non ci resta che aspettare il prossimo 8 febbraio per sapere come andrà a finire.

venerdì 5 dicembre 2014

'How My Mother Stole Christmas' con Seth Rogen e James Franco



Inarrestabili James Franco e Seth Rogen. Continuando con la promozione di "The Interview", si uniscono alla star di youtube Lilly Singh (Superwoman) per un episodio speciale della serie #12CollabsOfXmas. Nei panni di Babbo Natale e un elfo, Seth e James cercano, senza troppo successo, di consegnare i regali in tempo per il Natale.


giovedì 4 dicembre 2014

James Franco e Seth Rogen cucinano per 'Epic Meal Time'



Dopo la parodia di "Naked And Afraid" che andrà in onda su Discovery Channel questa domenica, James Franco e Seth Rogen - in piena promozione per "The Interview" - hanno dato vita alla loro personale versione di "Epic Meal Time", lo show di cucina americano dove l'unica regola è creare cibi spazzatura il più possibile calorici. Loro ci provano con una improbabile lasagna koreana.

SNL: i promo della puntata

Questo sabato James presenterà per la terza volta il Saturday Night Live. Ecco i promo che lo vedono protagonista con Cecily Strong in una serie di divertenti gag che anticipano i temi della puntata.



The Interview: il trailer italiano

L'intervista della vita li attende... e anche la CIA! Sony Pictures rilascia il trailer italiano di "The Interview". Il film diretto da Evan Goldberg e Seth Rogen (attore nel film inseme a Franco) arriverà nelle nostre sale il prossimo 22 gennaio.

martedì 2 dicembre 2014

Fat Squirrel: la nuova mostra di James Franco a Londra

In occasione dell'apertura della mostra "Fat Squirrel", al Siegfried Contemporary di Londra (visite su prenotazione), pubblichiamo l'intervista uscita in esclusiva su Dazed.



traduzione di Chiara Fasano

Uomo del rinascimento e cane sciolto di Hollywood, James Franco è un attore di serie A, un regista, uno studente universitario, un insegnante, un poeta, un musicista, un'icona sexy e ora un artista. Performer che sa interpretare il ruolo del 'fattone' e quello dello spaccone con pari credibilità, a 36 anni, Franco è un uomo dalle mille maschere. Nel 2006 ha ripreso a studiare Lettere alla UCLA e ha preso molto seriamente questo impegno – nel 2011 si è persino perso l'annuncio delle nomination agli Oscar (nonostante fosse uno dei favoriti) per non mancare a lezione. Ora, a poche settimane dal conseguimento del PhD in Letteratura Inglese, è chiaro che l'intellettuale di Hollywood non ne ha mai abbastanza.

Mentre si prepara al lancio della sua ultima serie di dipinti, in una mostra chiamata Fat Squirrel, incontriamo il protagonista della nostra copertina di dicembre 2013 al Siegfried Contemporary Private Showroom nel West London per scoprirne di più. Indossa una camicia rossa Lumberjack, jeans sbiaditi e giacca di pelle e sfoggia una testa appena rasata e i suoi baffi marchio di fabbrica. Mentre si adagia su una chaise longue e sorseggia il suo espresso nero (nonostante abbia vestito i panni dello 'fattone' Saul Silver in Pineapple Express (2008), Franco non beve né fuma), conversiamo di cinema, università e del tribunale e delle tribolazioni dei social media.


Cos'ha inspirato questa mostra?

All'inizio dell'anno ho allestito una mostra a New York e sebbene non avessi letto nessuna critica, sapevo che ne parlavano malissimo. Sentivo nell'aria la tempesta perfetta: "Oh, un attore che si mette a fare arte". Questa mostra era, nella sua totalità, una citazione a una delle divinità di Hollywood, Cindy Sherman. Così ho riflettuto sul fatto che avessi un mucchio di altre opere che non facevano riferimento a nessun altro artista – si trattava del puro e semplice atto del dipingere. Questa mostra è solo di dipinti, il che non mi accadeva da quando ero davvero molto giovane – dipingo da quando andavo al liceo.


I dipinti sono quasi infantili – cosa rappresentano secondo te?

Io credo che uno dei miei grandi temi sia l'infanzia e l'adolescenza, perché sono periodi talmente importanti e formativi. Torno sempre a quelle due epoche della mia vita nei miei scritti e nella mia arte. Almeno, per me sono importanti. È stato allora che ho cominciato ad interessarmi a tutto ciò in cui sono interessato oggi. È lì che è stato piantato il seme di tutto ciò che mi ha formato o di quello contro cui mi sono ribellato. È in quel periodo che tutto comincia a manifestarsi ai tuoi occhi. Con questi dipinti – come hai detto tu, in modo infantile – ho fatto riferimento a quell’epoca.


E gli animali? Ti consideri un amante degli animali?

Sì, ma non in quel senso. [ride] Se avessi fatto ritratti di persone, l'attenzione sarebbe concentrata su chi sono quelle persone, ma se si tratta di animali, il soggetto è più difficile da criticare perché gli animali sono innocenti.


Mi puoi guidare attraverso le tre sezioni di questa mostra?

Tutti questi dipinti sono stati generati in modo diverso. Alcuni li ho realizzati io con le mie mani e altri in parte sono stati fatti da un pittore di animali – una persona che si guadagna da vivere dipingendo animali – a cui ho commissionato il lavoro e sui cui disegni ho dipinto. Altri sono collage di libri per bambini e immagini che ho preso e sui cui ho dipinto.


Che influenza ha avuto sulla tua arte la tua esperienza nel cinema?

La mia arte è un risultato del mio lavoro nel cinema. Fare film è un processo collaborativo. Ci sono talmente tanti dipartimenti e tante persone che lavorano a sezioni diverse. Io ho collaborato molto con artisti. Per Rebel, la mia mostra al MOCA, ho lavorato con Paul McCarthy, Ed Ruscha, Douglas Gordon, Aaron Young e Terry Richardson e ho recitato nei video di Ryan Trecartin. C'era qualcosa di diverso nella collaborazione artistica e in quella che ha luogo sul set di un film. Forse perché il cinema ha già i suoi ruoli ben definiti. I sindacati hanno combattuto per anni per il riconoscimento di quei ruoli; gli autori hanno il compito di fare una cosa, ma chi riscrive i dialoghi non ha lo stesso credito. Nel cinema tutto è stabilito a priori, mentre nel mondo dell'arte non è così.


Ma questa è una mostra tutta tua – come ci si sente?

Ho fatto tante cose e nonostante mi fosse piaciuto molto, sentivo che c'era qualcosa di strano. Mi dicevo, "Guarda, hai collaborato con così tanti artisti. Ti ha aiutato a farti strada nel mondo dell'arte." Quando penso di aver lavorato con Paul McCarthy, nella mia mente mi dicevo, "Oh, sì, sarà un mio protettore!" Anche se non è che funzioni proprio così. Dopo un po' ho pensato, "è ora che cominci a lavorare per conto tuo e non ti curi delle critiche o del fatto che la gente ti veda come un attore con un secondo lavoro nel mondo dell'arte". Ho studiato arte. Ho lavorato proprio come tutti gli altri studenti, quindi so di avere le competenze giuste. Ma detto questo, sono ancora abituato ad un certo livello di collaborazione, è così che amo lavorare. Così, anche se da una parte, le collaborazioni in questi dipinti sono meno evidenti, io le vedo ancora così, o come ibridi o come collage.


Com'è tornare a studiare e rivivere quel rito di passaggio?

C’è una cosa che ho amato del tornare a studiare. In effetti, ne stavo giusto parlando con un giovane collezionista al piano di sotto. Ricordavo di avere una collezione d’arte niente male, ma quando sono tornato a studiare non potevo lavorare più allo stesso numero di film a cui lavoravo prima, così il mio commercialista mi fece vendere tutte quelle opere!



Lo studio dev'essere stato molto importante per te?

Sì, è stato importante. Sapevo anche che tornare a studiare sarebbe diventata la mia priorità. Avevo due o tre anni in cui concentrarmi su quello che stavo facendo perché avevo scelto di dedicarmici esclusivamente. Molti dei miei colleghi studiavano e avevano un lavoro a tempo pieno, ma io avevo la fortuna di non avere un lavoro perché avevo già una carriera. Invece di un lavoro, ho potuto iscrivermi a più di un'università. Era il mio momento per affrontare seriamente tutte quelle altre cose a cui ero interessato.


A che punto sei con il tuo PhD?

Ci sto lavorando da diverso tempo – ci vuole un po'! E' in Letteratura Inglese. Ho finito quasi tutto, mi manca la tesi.


Diresti che lo fai per creare un distacco con la tua carriera nel cinema?

Una delle chiavi per la mia carriera o per come sono stato in grado di fare tutte queste cose insieme è l'equilibro. Credo di aver avuto la fortuna di amare i miei film che, di fatto, hanno avuto successo, come quelli con Seth [Rogen]. Spesso sono commedie stravaganti e sono film piuttosto importanti da un lato, diciamo, satirico. E quel lavoro mi permette di fare altri tipi di lavoro. Me ne dà il tempo.


Diresti che la tua carriera è quasi secondaria rispetto ai tuoi personali progetti creativi?

Così pare, ma quello che sto cercando di dire è che tutto quel lavoro mi dà un certo status commerciale che mi permette di muovermi in altri ambienti. Ma se tutto ciò che avessi fossero i miei film, mi considererei già fortunato e ne sarei grato.


La tua esperienza come celebrità dà forma al tuo lavoro?

Sì, ma non in modo gratuito. Quasi in maniera universale. Il modo in cui viviamo oggi, come la gente usa i social media si avvicina sempre di più al modo in cui già vivono le celebrità. Ora la tua vita è sotto gli occhi di tutti, siamo tutti spiati. La gente vede quello che fai in ogni momento. È lì che stiamo andando, così se realizzo dei lavori basati sulla mia esperienza con la celebrità, di fatto, si tratta di qualcosa di applicabile universalmente, molto più di quanto ci si aspetti. Non parlo solo di com'è essere una celebrità, ma di come tutti noi viviamo oggi.


Una volta hai detto qualcosa sul potere dell'essere esposti oggi…

Da una parte è ancora strano per me. Se vai sul mio Instagram, si capisce che non prendo sul serio quell'aspetto. Ma dall'altra, è tutto molto serio. La popolarità è una delle principali valute correnti oggi. Quando hai quel numero di follower – come i miei milioni – le aziende che vogliono fare affari con me prendono la cosa molto sul serio. Ho appena fatto una pubblicità per Verizon e da contratto, devo postare un certo numero di cose sui miei social media. Così tutte le mie cretinate di Instagram, cose con cui io mi diverto, oggi hanno potere contrattuale e sono qualcosa di molto concreto.


Trovi opprimente o liberatorio il dover mantenere una certa presenza online?

I social media sono divertenti – è il solito vecchio gioco per cui devi equilibrare quello che la gente vuole con quello che tu vuoi esprimere. Io esprimo in maggior misura quello che io voglio e quello di cui voglio parlare. Avrei più follower se postassi bellissime mie foto ogni tre o quattro giorni. Probabilmente avrei il doppio di follower, ma non voglio un account così – sarebbe noioso per me. Supererei il limite, ma poi mi verrebbe rinfacciato e rimproverato. Se fai tante cose, impari anche che c'è un cerchio in cui dover restare. Nel Mago di Oz della Disney, non puoi spingerti più di tanto, è un film per famiglie. Invece qui, in questa galleria, posso fare quello che voglio. Impari in quale contesto poter esprimere determinate cose.


Hai fatto un po' di tutto, ma dove ti senti più felice?

Non so dire cosa sia più importante. Credo che il modo in cui la mia carriera e la mia identità si sono sviluppate sia importante in egual misura. In ogni programma accademico ti dicono che ti insegnano a trovare la tua voce, le tue tematiche, il tuo essere. Quello che dici e come lo dici è unicamente tuo. Il mio "essere" è un po’ a Hollywood e un po' in questi altri mondi e, se li metto insieme, quella è la mia unica posizione. Ci sono tanti artisti che usano il cinema come soggetto o ispirazione, ma non molti di questi artisti hanno una carriera nel cinema mainstream.